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Tra
i monumenti più illustri e più visitati. Bellissima, con la facciata barocca
del 1622, in pietra a vista, con tre porte armoniose e invitanti si affaccia su
Piazza Libertà. Presenta un
finestrone centrale con vetrate policrome e, alla sommità, un bassorilievo
figurante lo stemma della città. La
più antica testimonianza dell’edificio risale all’inizio del XII secolo.
Ricostruita più volte nel tempo, a seguito di distruzioni causate da eventi
sismici e bellici, la struttura attuale si deve all’architetto ravennate
Vincenzo Verri (1689). L’abside risale al XV secolo e il campanile al 1659. Papa Benedetto XIV, nel 1741, eresse la chiesa in
collegiata. Fu poi consacrata da sua Ecc, Mons. Antonio Cantoni, vescovo di
Faenza il 15 maggio 1760. L’interno,
a tre navate divise da pilastri alternate a colonne e culminanti in un abside
poligonale a sette lati, contava in origine quattordici altari di proprietà di
confraternite o di famiglie nobili, ora gli altari sono sette, di cui quattro
posti lungo le navate laterali. Diversi dipinti di artisti bolognesi e romagnoli
ornano l’edificio. Sul lato sinistro del presbiterio spicca una tavola di
Bartolomeo Ramenghi, detto il Bagnacavallo senior (1484-1542), raffigurante
Cristo in trono con Santi.
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