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Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

26 Aprile 2009

III di PASQUA

“Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?”

 In questa terza Domenica ascoltiamo il racconto dell’incontro di Gesù Risorto preso dal Vangelo di Luca. Nei racconti evangelici delle apparizioni del Risorto molte cose sono in comune tra i diversi Vangeli e alcune cose sono particolari di ognuno. Ricordo che Matteo e Giovanni sono testimoni oculari dei fatti, mentre Luca e Marco, non avendo vissuto con Cristo, si rifanno alle testimonianze degli apostoli e alla loro parola per raccontare i fatti dei loro Vangeli.

Credevano di vedere un fantasma”.

E’ un fantasma che ha carne ed ossa, che mangia il pesce che gli offrono. Per quanti cristiani Cristo è un fantasma? Una figura defilata, utile per alcune occasioni! Battezzati nel nome di Cristo, ma senza i segni di questo dono straordinario. Cristiani di nome, molto presi da tante cose, impegnati fino all’esaurimento nel lavoro e negli affari, nei loro hobbies, palestra, sports… e a Pasqua e a Natale… un po’ di tempo anche per la loro anima.

Gesù non vuole essere un “fantasma”, vuole un posto importante nella nostra vita: quelle piaghe che porta ancora come medaglie al valore, sono il segno eterno che dona la vita e che desiderano essere amate, onorate e ricambiate dal nostro amore.

Che Lui sia il Messia promesso è scritto nella Parola di Dio, nella Legge di Mosè, nei profetti… Accostati alla Scrittura e ritroverai il Suo volto. Perdi del tempo a studiare le Scritture e vedrai il progetto di Dio che ha attraversato la storia, dall’inizio dell’umanità all’incredibile fatto dell’Incarnazione di Dio, al sepolcro vuoto, alla promessa  di una Pasqua che sarà il nuovo giorno senza tramonto, nell’eternità.

“Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!”

Agli apostoli che hanno avuto la grazia di ascoltarlo, di vivere con Lui, di vedere i Suoi “segni” e miracoli, a loro che l’hanno visto crocifisso, ed ora lo contemplano risorto, viene assegnato un compito, una missione. Un compito, una missione che oggi vengono consegnati a tutti noi, ai genitori, ai sacerdoti, ai catechisti e a tutti i fedeli, la Sua Chiesa oggi.

La missione è quella di raccontare a tutti il Suo “Passaggio” in mezzo a noi, di trasmettere la Sua Parola, di suscitare la fede e di donare il perdono.  Noi, Chiesa, siamo chiamati a rendere visibile, reale, questa missione in tutto il mondo: “Sarete miei testimoni…”. La missione che diventa vita, parole, opere, scelte, sentimenti, di oggi, nell’imitazione di Cristo. Vita, sentimenti, scelte che tentano di indirizzare il mondo in rapporti di fraternità, di giustizia, di solidarietà. Vita, sentimenti, scelte che illuminano il mondo con il profumo della carità di Cristo.


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