8 DICEMBRE 2008
IMMACOLATA CONCEZIONE
(Lc.1,26-38)
"Ti
saluto o piena di grazia, il Signore è con te".
L’Immacolata
è la festa della gioia del cristiano. Il saluto dell’Angelo a Maria è
straordinario. La chiama con un nuome nuovo: “La
Piena di Grazia”. E’ il nome nuovo di Maria!
Maria si turba per questo nuovo nome. E’
un nome che la stupisce, la sorprende. Non può immaginare una così grande
attenzione da parte di Dio. L’Angelo, però, la rassicura: “Non temere”. Questo verbo, nella Bibbia, indica la svolta
della vita di una persona. E’ il verbo del cambiamento dell’esistenza per
una nuova missione. E’ la svolta della vita di Maria: sarà la Madre del Figlio
di Dio.
“Il Verbo che era in principio presso
Dio… si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Maria sarà la Madre del Suo Creatore: l’Altissimo e il
Trascendente.
Gesù, come uomo, deve la propria
esistenza all’azione creatrice di Dio nel seno purisimo
della “Piena di Grazia”. Il Verbo-Figlio
di Dio si serve di una fanciulla fragile e debole per entrare nella storia
degli uomini. E’ fragile, ma forte.
Conduce una vita semplice e povera, ma è la Madre del Salvatore. Ha un nuome nuovo: “Piena di Grazia”.
“Il Signore è con te ”.
La missione della “Piena di Grazia” è
difficile. Il Suo compito è superiore alle Sue forze, ma l’Angelo le garantisce
la presenza costante di Dio nella Sua vita. Dio le darà una forza straordinaria
per agire al di là delle capacità umane. Dio sarà presente in Lei in maniera
mirabile.
“Lo Spirito Santo scenderà su di te ”.
“Come al momento della creazione lo
Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque, così quel che avverrà in
Maria sarà una nuova creazione e Colui che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio”
(A.Maggi, “Non ancora Madonna”).
“Ecco la serva del Signore ”.
La “Piena di Grazia” si mette
completamente nelle mani di Dio. Con gioia desidera che il disegno di salvezza
per tutta l’umanità si realizzi quanto prima; si abbandona totalmente al volere
di Dio e desidera cooperare pienamente alla redenzione di tutti. La Vergine,
figlia di Sion, si mette sicura nelle mani di Dio e diventa la più intima
collaboratrice del Signore. Tutti i
servi del Signore si sono preparati alle prove, così anche la “Piena di Grazia”
si prepara alle difficoltà della Sua missione.
AVVENTO
tempo di attesa e di
conversione
E tu per chi cammini?
Una storia ebraica narra di un rabbino saggio e timorato di Dio che, una sera, dopo una giornata passata a consultare i libri delle antiche profezie, decise di uscire per la strada a fare una passeggiata distensiva. Mentre camminava lentamente per una strada isolata, incontrò un guardiano che camminava avanti e indietro, con passi lunghi e decisi, davanti alla cancellata di un ricco podere. "Per chi cammini, tu?", chiese il rabbino, incuriosito. l guardiano disse il nome del suo padrone. Poi, subito dopo, chiese al rabbino: "E tu, per chi cammini?". Questa domanda, conclude la storia, si conficcò nel cuore del rabbino.
Di solito non siamo abituati a badare alla direzione delle nostre giornate, specialmente se "piene" di cose da fare; altre volte non ci badiamo perché le tiriamo a destra e a sinistra, trascinandoci tra una relazione e un'altra; altre volte ancora aspettiamo chissà cosa per vincere monotonia e routine.
In tutto
questo ci scordiamo la motivazione
profonda del nostro essere vivi, qui e ora:
ciascuno di noi è oggetto particolare dell'attenzione di Dio, e questo ce lo ha
dimostrato chiamandoci prima di tutto alla vita. Ma c'è una motivazione ancora
più profonda e grande: il "dono per
me" che è Gesù figlio di Dio nel mistero del Natale e della sua
incarnazione.
L'Avvento serve proprio per verificare se al mio "per chi" posso rispondere "io cammino per il Signore della mia vita, il Signore Gesù". Fidiamoci di Lui, della sua promessa di vita piena e di felicità autentica: io cerco di farlo tutti i giorni. E tu?
Non
dimenticare!
Domani
8 dicembre: Festa dell’Immacolata. Messe secondo l’orario festivo.