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GENNAIO 2008
II TEMPO ORDINARIO
(Gv.1,29-34)
S.
Sebastiano
"Giovanni,
vedendo Gesù venire verso di
lui, disse: Ecco l’Agnello di Dio, Colui che toglie il peccato del mondo".
Giovanni Battista incontra Gesù
due volte. Il primo incontro avviene quando Gesù si reca da lui al fiume Giordano per essere
battezzato.
Giovanni, “il precursore, era stato
testimone di un intervento divino straordinario: si erano aperti i cieli, lo
Spirito era disceso in maniera visibile sul Salvatore, il Padre aveva fatto udire
la Sua voce e dichiarato Gesù Suo
Figlio diletto”.
Nel Battesimo di Gesù,
Giovanni percepisce la Sua assoluta superiorità: Gesù è il Dio vivente nella storia. Egli è Colui che precede, che sostiene e
che accompagna la vita di ogni uomo. Egli è il Signore dei Signori, il Re dei Re. Egli è anche l’Agnello che toglie il peccato del mondo; Egli è il servo di Jahvé, cioè Colui che vive per gli
altri. A Lui è legata la speranza del nuovo Israele. Egli solo dona pienezza di
vita.
Gesù entra nel mondo e va incontro ad ogni uomo e si incammina per
la via del servo sofferente. Proprio per il Suo sacrificio sulla croce
scaturisce il Battesimo dello Spirito Santo che è vittoria definitiva sul
potere del peccato del mondo.
La missione di Gesù
si realizza nella sofferenza e nella morte espiatrice.
Gesù prende su di Sé il peccato di tutti e con il Suo
sacrificio assicura la redenzione ad ogni uomo purché accolga nel cuore il Suo
Amore.
Gesù è anche:
“Figlio di Dio”.
Come Figlio di
Dio, in Gesù risiede e dimora tutta la potenza
divina. E’ Dio che viene in potenza e guida la storia. Il posto del Dio
potente, lo prende Gesù: ricco di Spirito Santo.
Se lo Spirito di Dio dimora in Gesù
in pienezza, significa che tutta la Sua vita (parole e opere) è una continua e
profonda rivelazione dell’Amore del Padre. Dio
è AMORE. La rivelazione del
Padre-Amore è vita, è luce per ogni uomo.
Per ogni cristiano Gesù
quindi deve essere sempre il punto assoluto di riferimento. In Lui si fonda la vita del credente.
Egli è la pietra su cui poggia tutta la storiia.
In questo tempo caratterizzato da
incertezze, dalla violenza, dalle guerre e dal disordine morale, Gesù deve sempre essere il punto
di riferimento: Egli solo orienta la vita verso il bene e dà la forza per agire
con rettitudine e onestà.
18-25 GENNAIO: SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI
“L'unico fondamento della Chiesa è Gesù Cristo!
Questa è un'affermazione comune e cara a tutte
le chiese cristiane - è anche un inno famoso in alcune tradizioni protestanti
-, non solo perché ne focalizza l'identità, ma anche perché costituisce un
programma di vita per ciascun cristiano, in qualsiasi contesto
si trovi.
Le chiese della Slovacchia ci
invitano a pregare assieme a loro. Il Signore le ha benedette concedendo
loro nuove opportunità per servire, riconciliare, e ricevere doni spirituali.
Ispirati dal loro stesso ministero, riflettiamo insieme a tutti i cristiani del
mondo, sul fondamento della nostra fede comune: Gesù
Cristo Signore.
Potremmo chiederci: "Qual è la relazione
fra la struttura della Chiesa e il suo fondamento?". Quando
descrive il grado di preparazione dei cristiani di Corinto a ricevere ed
assimilare il cibo solido, Paolo, in realtà, sta parlando della relazione fra
la struttura della Chiesa, che siamo noi, e il suo fondamento.
Paolo nota come tutti, uomini e donne, manchino di maturità dal momento che discutono e litigano
nel tentativo di stabilire quale dei loro predicatori sia il migliore. Essi
hanno perso di vista il legame spirituale con la sorgente; si sono insuperbiti,
confidando più sulle capacità umane, che su Colui che
è il vero "datore dei doni": Dio”.
“O Signore, mio
Dio,
che hai creato i
cori angelici e le potenze celesti,
che hai portato
ogni cosa dal nulla all'esistenza,
che sempre
esaudisci le preghiere di quanti compiono la tua santa volontà,
e con timore
seguono i tuoi comandamenti,
ascolta la mia umile
preghiera.
Mantieni fedele, o Signore, il gregge
che hai affidato a me, tuo umile servitore.
Liberalo dalla pagana e dissacrante
malizia di coloro che bestemmiano contro di Te.
Fa' crescere la tua Chiesa e conservala
nell'unità”.
(San
Cirillo, nato in Macedonia, ma di origini greche e slave, tradusse le Scritture
nella lingua slava corrente)