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NOVEMBRE 2007
CRISTO RE
(Lc.23,35-43)
“PADRE,
PERDONALI ".
Gesù è il Re veramente misericordioso. Dona Sé stesso per la salvezza di tutti. Il Re giusto sta in croce circondato da
nemici.
La storia della salvezza, iniziata da Dio con gli
uomini, è portata a termine con la morte e la Risurrezione di Gesù.
Gesù è il Salvatore crocifisso. In croce è vero Re. Non è simile ad un monarca potente di
questo mondo, ma il Signore umiliato per aver amato i Suoi fino all’estremo
limite del Suo Amore. La Sua sovranità si fonda
sul dono di Sé agli altri. La Sua missione è salvare tutto ciò che è perduto.
Sulla croce è insultato come un re non credibile. I
capi dei sommi sacerdoti, i sacerdoti e un malfattore
lo insultano. Mentre i soldati si dividono le Sue
vesti, Gesù prega per quelli che non sanno quello che
fanno. E chi sono? Forse sono i soldati romani che
fisicamente lo mettono in croce. Essi infatti non
capiscono che stanno facendo un oltraggio al Figlio di Dio. Quelli che non
sanno quello che fanno sono i capi dei sommi sacerdoti e i capi
del popolo ebreo. Essi non hanno certamente capito chi è Gesù.
Anche questi hanno bisogno del perdono di Gesù. Quanto è grande la Regalità di Gesù!
Ogni uomo
ha bisogno di questo Re, del Suo perdono, del Suo
Amore!
Un malfattore appeso alla croce lo chiama per nome:
“Gesù, ricordati di me quando sarai nel tuo Regno”.
Che
confidenza! Solo in questo passo del Vangelo Gesù è
chiamato per nome!
Tre
sono in croce: due malfattori e l’Innocente. Tutti insultano Gesù, l’Innocente, e non i malfattori! “Se
sei il Messia, l’eletto di Dio, se sei il re dei giudei, salva te stesso”. Solo
un malfattore aggiunge: “Salva anche noi”.
L’altro
malfattore, invece, ugualmente appeso
alla croce, confessa le proprie colpe
e dice che la crocifissione è adeguata al suo crimine
e al suo compagno, ma riconosce Gesù innocente. “Egli non ha fatto nulla di male”. Come fa a sapere che Gesù
è l’Innocente!
Chi vede Gesù, vede la Sua innocenza! E’ trasparente nella sua persona.
Solo coloro che hanno il cuore accecato dall’odio, non percepiscono mai la Sua
innocenza.
Al malfattore che riconosce il male e percepisce la
Sua innocenza, Gesù risponde:
“Oggi con me
in Paradiso”.
SOLENNITA’ DI
CRISTO RE
“Carissimi Fratelli e Sorelle, il grido di Gesù sulla croce (cfr Mt 27, 46) non tradisce l'angoscia
di un disperato, ma è la preghiera del Figlio che offre la sua vita al Padre
per la salvezza di tutti.
Dalla croce Gesù indica a quali
condizioni è possibile esercitare il perdono. All'odio, con cui i suoi
persecutori lo avevano inchiodato sulla Croce, risponde pregando per loro. Non
solo li ha perdonati, ma continua ad amarli, a volere il loro bene e, per
questo, intercede per loro. La sua morte diventa vera e propria realizzazione dell'Amore.
Davanti al grande mistero della
Croce non possiamo che prostrarci in adorazione. "Per riportare all'uomo
il volto del Padre, Gesù ha dovuto non soltanto
assumere il volto dell'uomo, ma caricarsi persino del "volto" del
peccato. "Colui che non aveva conosciuto peccato,
Dio lo trattò da peccatore in nostro favore, perché noi potessimo diventare per
mezzo di lui giustizia di Dio" (2 Cor 5, 21). Dal perdono assoluto di
Cristo anche per i suoi persecutori inizia per tutti la nuova
giustizia del Regno di Dio.
Durante l'Ultima Cena il Redentore aveva detto agli
Apostoli: "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli
uni gli altri; come io vi ho amati, così amatevi anche
voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se
avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13, 34-35).
(Papa Giovanni Paolo II)
Non
dimenticare!
Giovedì 29
Novembre, ore 21: CENACOLO MARIANO