18
NOVEMBRE 2007
XXXIII TEMPO ORDINARIO
(Lc.21,5-19)
S.
Frediano
“Guardatevi di
non lasciarvi ingannare ".
Gesù è nel
tempio e la gente si accalca per ascoltarlo.
Gesù pone i Suoi davanti alla serietà della vita, del
lavoro e sulla necessità di testimoniare l’Amore di Dio che non viene mai meno.
Il cristiano, che vive nella storia, ha sempre davanti
il pericolo degli impostori, che dicono: “Il Messia sono io” e “il tempo è
prossimo”.
Nessuno si deve lasciar prendere dalle illusioni di coloro che pensano che il momento della fine è vicino. Gli
impostori vanno dicendo che il Regno di Dio è vicino
per manifestare la Sua gloria e che il Figlio dell’Uomo stia per rivelarsi
sulle nubi da un momento all’altro.
Gesù esorta alla vigilanza e alla perseveranza e dice:
“Non seguiteli”.
La comunità
dei credenti in Cristo, lungo il
corso dei secoli, deve affrontare
vicende difficili, ma le deve superare con l’aiuto di Dio nella fedeltà al Suo
messaggio di amore ricevuto e che deve trasmettere.
Il Regno di Dio certo è vicino, la salvezza dell’uomo,
cioè, è a portata di mano. La salvezza, offerta all’uomo,
è reale ed efficace, ma bisogna accoglierla.
La fine dei tempi però non è vicina. E’ vicina la fine
di un’epoca, quella della legge del taglione “dente per dente, occhio per occhio”.
Con la venuta di Gesù è iniziata un’era nuova, quella dell’amore dei fratelli:
“Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi”.
Questa buona
novella bisogna annunciarla al mondo, anche quando il mondo
pensa di non averne bisogno. Gli uomini
tutti, invece, hanno bisogno dell’Amore di Dio. Questo amore i cristiani lo devono avere nel cuore e devono
saper condividere le aspirazioni, le speranze e le angoscie
di tutti; devono condividere in pieno la preoccupazione di costruire un
mondo in cui i poveri possano accedere ad una vita veramente nuova.
Annunciare il messaggio di Gesù
non è facile; per questo Egli dice:
“Metteranno le
mani su di voi e vi perseguiterannno”.
Anche Gesù ha sperimentato la
croce, ma ora vive per sempre.
Le prove per i cristiani devono accadere. Il
cristiano, però, deve sapere
che, nonostante le tante prove della
vita difficili e, a volte molto dolorose, Dio gli è sempre accanto. Dio
guida la storia anche se l’uomo devia dal disegno da
Lui tracciato.
“Tutti siamo chiamati ad essere santi”
“Il
cristiano è già santo, perché il Battesimo lo unisce a Gesù
e al suo mistero pasquale, ma deve al tempo stesso diventarlo, conformandosi a
Lui sempre più intimamente. A volte si pensa che la santità sia una condizione
di privilegio riservata a pochi eletti. In realtà, diventare santo è il compito
di ogni cristiano, anzi, potremmo dire, di ogni uomo!
Scrive l’Apostolo che Dio da sempre ci ha benedetti e
ci ha scelti in Cristo "per essere santi e immacolati al suo cospetto
nella carità" (Ef 1,3-4).
Tutti
gli esseri umani sono pertanto chiamati alla santità che, in ultima analisi,
consiste nel vivere da figli di Dio, in quella "somiglianza" con Lui
secondo la quale sono stati creati.
Tutti
gli esseri umani sono figli di Dio, e tutti devono diventare ciò che sono, attraverso il cammino esigente della libertà. Tutti Iddio invita a far parte del suo popolo santo. La
"Via" è Cristo, il Figlio, il Santo di Dio: nessuno giunge al Padre
se non per mezzo di Lui (cfr Gv
14,6).
Al
centro dell’assemblea dei Santi, risplende
(Papa
Benedetto XVI nell’Angelus del 1 Novembre 2007)