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SETTEMBRE 2007
XXV TEMPO ORDINARIO
(Lc.16,1-13)
S.
Pio da Pietralcina
"Non
potete servire a Dio e a mammona".
La ricchezza è un dono di Dio che deve essere condiviso
con tutti e a Dio si deve rendere conto. Non tutti i credenti in Cristo sono
disposti ad accettare questa verità.
Gesù parla chiaro: “Se non siete stati fedeli nella disonesta
ricchezza (i beni di questo mondo acquistati con frode), chi vi affiderà quella
vera (i beni eterni) ?”
La ricchezza accumulata con comportamenti illeciti è di ostacolo per entrare nel Regno di Dio. La ricchezza illecita rende l’uomo
malvagio.
Un amministratore è accusato dal suo padrone per la sua cattiva gestione. Le accuse non sono giustificate. Non è
più l’uomo di fiducia. Deve presentare i conti e partire. Come fa a vivere
senza quella occupazione?
Due sono le ipotesi che analizza: guadagnare il pane
con il duro lavoro, non ha le forza; mendicare, questo
no, è una vergogna! Queste due ipotesi le pensa ma le
scarta subito; tuttavia gli balena alla mente un’idea: trovare qualcuno che lo
accolga in casa con dignità. Chiama i molti debitori del padrone. Due sono
sufficienti per comprendere la sua idea. A tutti fa uno sconto di seicento
(600) denari, seicento giornate di lavoro. Nessuno
esita ad una simile fortuna. L’operazione economica non lascia nessuna traccia.
I benefattori sono obbligati a riceverlo nelle loro case. Egli li tiene in suo
potere con la minaccia del ricatto; è un abilissimo furfante, senza scrupoli.
“Il Kirios lodò quell’amministratore
disonesto”.
Si può lodare un uomo del genere? Non è lodato per la sua azione, il male è sempre male, ma per la
sua astuzia. E’ uscito da una situazione senza sbocco e trova la via della
sicurezza per il suo avvenire!
Il Vangelo è
un dono di Dio che interpella ogni uomo sul significato della vita. Tutti dobbiamo fare una scelta per il futuro.
I figli
della luce (gli uomini che
accolgono il Regno di Dio) devono
essere abili nel diffondere la bontà di Gesù,
come sono scaltri i figli di questo mondo per condurre i propri affari e
tutelare i propri interessi.
I beni di
questo mondo Iddio li affida a noi e li dobbiamo
amministrare per il bene di tutti, ma li dobbiamo amministrare con fedeltà
anche nelle piccole cose perché
“Chi è
fedele nel poco è fedele nel molto, ma chi è disonesto
nel poco, è disonesto nel molto”.
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SETTEMBRE: SAN PIO DA PIETRALCINA
"Ama
Gesù, amalo tanto, ma per
questo ama di più il sacrificio. Amore vuole essere amaro.
L’amore tutto dimentica,
tutto perdona, dà tutto senza riserva.
Non siamo tenuti, per
evitare lo scandalo farisaico, ad astenerci dal bene.
Il tempo speso per la
gloria di Dio e per la salute dell’anima, non è mai malamente
speso
La creatura senza
l’amore di Dio è portata a raggiungere la fila delle
bestie, mentre per il contrario la carità, l’amore di Dio, l’innalza fino al
trono di Dio. Ringraziatene piuttosto il pietosissimo Signore e pregatelo che
accresca la santa carità nel vostro cuore.
Gesù e l’anima tua d’accordo devono
coltivare la vigna. A te il compito di togliere e trasportare
le pietre, strappare spine. A Gesù, il compito
di seminare, piantare, coltivare, innaffiare. Ma anche
nel tuo lavoro c’è l’opera di Gesù. Senza di lui non
puoi far nulla.
Ricordalo: è più vicino a Dio il malfattore che ha vergogna di operare il male, che l’uomo onesto il quale arrossisce di operare il bene."
(Padre Pio)