HOME
UN PENSIERO PER DON MARIO
ORARIO CELEBRAZIONI
LA DOMENICA A S.MARIA
CAPOLAVORI ARTISTICI
LETTERA AI FEDELI
STORIA DELLA CHIESA DI S.MARIA DI PIAZZA
RESTAURO
IL PRESEPIO ARTISTICO
PENSIERI BAMBINI
LINKS UTILI
LASCIA UN MESSAGGIO
ADMIN













Cerca con Google
Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

9 SETTEMBRE 2007

XXIII TEMPO ORDINARIO (Lc.14,25-33)

S. Osanna

 

"Molta gente andava con Gesù; si voltò e dsse: “Se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre… non può essere mio discepolo".

Gesù ammaestra i discepoli di tutti i tempi. Nessuno deve abbracciare in maniera superficiale il Suo Vangelo. Chi prende una decisione libera per accogliere il Suo messaggio, non deve tornare indietro. L’impegno va mantenuto. Chi sceglie di formare una famiglia cristiana, di educare i figli secondo l’insegnamento di Gesù, di lavorare con onestà nella vita sociale, politica, deve rimanere fedele al Suo messaggio.

Bisogna chiedere però sempre l’aiuto a Dio con la preghiera e l’ascolto della Sua Parola: Ascolta, Israele”.

Il costruttore della torre e il re fanno i loro calcoli, possono anche non iniziare il lavoro per evitare di essere derisi.

Il cristiano, che decide in cuor suo di seguire il Maestro con libera scelta, non può tirarsi indietro. Per seguire Gesù, bisogna volerlo in piena coscienza: non è sufficiente un attaccamento esterno alla Sua persona, spesso impulsivo ed effimero.

Gesù sta andando a Gerusalemme e molta folla lo segue. Egli si volta e rivolge l’invito ad una sola persona. Perché si rivolge ad uno solo?

Non si dà adesione a Gesù come ad un movimento popolare. Egli vuole una risposta personale e fatta con amore. Se uno prende la decisione di seguirlo, nessuno glielo può impedire.

Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre… non può essere mio discepolo”.

“E’ possibile che il Maestro, il quale prescrive di amare perfino i propri nemici, si contraddica così palesemente?”. Ciò non è possibile!

L’odio di cui parla Gesù non implica rifiuto egoistico di ogni relazione umana, ma indica che bisogna collocare le cose di questo mondo in secondo piano, quando è in gioco l’interesse di Dio e del Suo Regno”.

Gesù non vuole che siano rinnegati gli affetti legittimi della vita e della famiglia, ma vuole che tutto sia subordinato alle esigenze del Suo Amore del quale tutti hanno bisogno.

Seguiamo con amore l’insegnamento di Gesù per costruire un mondo giusto e fraterno.

 

AMATEVI L’UN L’ALTRO

COME IO HO AMATO VOI

 

“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

L’Eucaristia sacramento di unità

 Sacramento di pietà, segno di unità, vincolo di carità!”. L’esclamazione di S. Agostino nel suo commento al Vangelo di Giovanni raccoglie idealmente e sintetizza le parole che Paolo ha rivolto ai Corinzi e che abbiamo appena ascoltato: “Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti, partecipiamo dell’unico pane” (1 Cor 10,17). L’Eucaristia è il sacramento e la sorgente dell’unità ecclesiale. E ciò è stato ribadito fin dalle origini della tradizione cristiana, basandosi proprio sul segno del pane e del vino. Così, nella Didachè, uno scritto composto ai primordi del cristianesimo, si afferma: “Come questo pane spezzato era prima disperso sui monti e, raccolto, è divenuto una sola realtà, così si raccolga la tua Chiesa dai confini della terra nel tuo regno” (9,1).”      (Papa Giovanni Paolo II)

 

Non dimenticare!

Oggi, ore 11,15: PRIMA COMUNIONE dei bambini della nostra parrocchia.

Sabato 15 settembre, ore 18: Santa Cresima per i ragazzi della nostra comunità.

 


RITORNA