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Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

26 AGOSTO 2007

XXI TEMPO ORDINARIO (Lc.13,22-30)

Madonna di Czestochowa

 

"Sforzatevi di entrare per la porta stretta".

Mentre Gesù è in cammino per Gerusalemme, un tale gli chiede se sono pochi quelli che si salvano.

La risposta di Gesù non è teorica, ma pratica. Per Gesù è importante sapere quello che bisogna fare per trovarsi nel numero degli eletti. Bisogna sforzarsi di vivere con onestà: onesti nel lavoro e nei rapporti umani.

La regione misteriosa dell’aldilà, dove i giusti vivono dopo la morte, è paragonata ad una sala di banchetto, ma la porta di ingresso è stretta. Nessun ritardo è ammesso, nessuna esitazione è possibile. C’è calca e la porta è stretta. I ritardatari, quelli che non accettano subito il messaggio di amore di Gesù, possono rimanere fuori. La possibilità di entrare nella sala del banchetto svanisce.

E’ inutile allora bussare alla porta; è invano insistere:

“Signore, aprici”

“Il Signore di casa… risponderà:

Non vi conosco, non so di dove siete”.

Ignorare l’origine di qualcuno significa non conoscerlo affatto.

Quelli rimasti fuori proclamano i titoli che ritengono più efficaci per ottenere di essere ammessi nella sala del banchetto. “I richiedenti, cioè i giudei, sono stati concittadini e familiari del Padrone di casa: “Abbiamo mangiato e bevuto alla tua presenza”.

Molti giudei del tempo di Gesù hanno ascoltato il messaggio di amore di Gesù, ma non lo hanno messo in pratica.

Anche oggi, per essere discepoli di Gesù, non basta avere la conoscenza del Suo messaggio, ma bisogna viverlo. Bisogna conoscerlo, amarlo e viverlo. Chi lo conosce  e non lo vive va verso la non-vita.

Via da me tutti voi che operate l’iniquità”.

La situazione  dei ritardatari è drammatica: essere davanti alla porta e non prendere parte al banchetto. E’ umiliante vedere nella sala persone gioiose, ed essere fuori “dove è pianto e stridore di denti”.

La via sicura che porta alla salvezza è quella della bontà accolta e ridonata.

Gesù avverte gli uomini di tutti i tempi: “La porta stretta, non diventi chiusa”.

Il cristiano conformi la propria condotta all’insegnamento di Gesù!

 

26 AGOSTO: MADONNA DI

Czestochowa

 

Nostra signora di Jasna Gora

Preghiera alla Madonna di Jasna Góra

Madre di Jasna Góra! Ecco, nel corso dei sei secoli della tua presenza nell'Effige da noi tanto amata, tu sembri dire: «Accogliete il mio Figlio e la sua parola non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio che opera in voi che credete» (cfr. 1Ts 2,13). Così sembri parlare tu, Madre, a noi. E la parola che opera in noi che crediamo, proviene dal tuo Figlio. Egli è l'Eterno Verbo, il Verbo che viene a noi nel silenzioso e vivo splendore della tua Maternità. Questa è la parola di Natale che è risuonata con un'eco così profonda nelle anime polacche. E' la parola di Natale che, durante i secoli, ha risuonato e continua a risuonare nei nostri canti natalizi. Quanta ricchezza di contenuto e di melodia! Quanta ricchezza di pensiero e di cuore! Mickievicz (poeta polacco) ha scritto: «Tu credi che Dio è nato nella mangiatoia di Betlemme, ma guai se egli non è nato in te». Oggi, mentre il tempo di Natale dura ancora nella tradizione della popolazione, desidero pregarti, o madre di Jasna Góra, col canto di tutti i nostri cantici di Natale, tanto numerosi. E' grazie ad essi che, nonostante le oscurità e le difficoltà tanto numerose che la vita porta con sé, rivediamo nel profondo della nostra esistenza la luce, e sentiamo di nuovo la gioia che «il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14).

Non cessiamo mai di attingervi la forza spirituale!

(Giovanni Paolo II° il 26 gennaio 1982)

 

NON DIMENTICARE:

GIOVEDì 30 AGOSTO, ORE 21: CENACOLO MARIANO

 


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