8 LUGLIO 2007
XXIV TEMPO ORDINARIO
( Lc.
10, 1-12. 17-21)
S. Adriano
“Andate: ecco
io vi mando come agnelli in mezzo a lupi”
Gesù manda
settantadue discepoli ad annunziare il Regno di Dio. Sono settantadue come i
popoli della terra secondo il libro della Genesi (Gen 10).
Il primo dovere del messaggero è quello
di pregare il Padrone della messe. Tutto dipende da Lui e tutte le cose si
riferiscono a Lui.
Gesù manda i
discepoli alla missione poveri , ma ricchi di una gioia che nessuno può togliere;
li manda come agnelli in mezzo a lupi.
I lupi possono simboleggiare i
persecutori di ogni tempo, ma possono anche indicare il cambiamento
che il messaggio provoca. Dice il profeta Isaia :
“ Il lupo dimorerà insieme con l’
agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà “ (Is 11, 6).
Gesù li manda
senza il minimo equipaggiamento per il viaggio : né
borsa, né bisaccia, né sandali.
Essi devono dipendere solo da Dio e da
quelli che accolgono il messaggio di vita di Gesù.
La parola di Dio non si impone con la forza,
ma con l’ amore.
La
ricompensa del messaggero
è il nutrimento per la sua vita.. E’ una ricompensa che viene dalla pace che dona. Il
messaggero, anche se dona lo spirito di amore di Gesù, è sempre
esposto alla persecuzione. Il Signore, però, gli dà il potere di camminare sopra
i serpenti e
gli scorpioni e sopra ogni potenza del male. Nessuno lo potrà danneggiare.
Iddio lo assiste sempre.
I discepoli, compiuta la missione,
ritornano gioiosi. Anche i demoni si sono sottomessi a loro, nel nome di Gesù cioè in virtù della sua
potenza.
Gesù però dice
loro:
“Rallegratevi
piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli”.
La parola di Dio porta sempre gioia nel cuore e non ritorna a Lui senza aver compiuto
la sua missione. La parola di Dio trasforma la vita del credente.
La buona novella di Gesù
però vive sempre in un contesto di prova. “ Voi siete diventati imitatori nostri e del
Signore, accogliendo
Il signore però non delude
mai.