ASCENSIONE
(Lc.24,46-53)
20
MAGGIO 2007
"Nel Suo
nome saranno predicati a tutte le genti la conversione
e il perdono dei peccati".
I discepoli devono essere testimoni della passione,
morte e Risurrezione di Gesù che dona la grazia della
conversione e del perdono delle colpe.
Con
la Risurrezione Gesù ha vinto la morte e invia i discepoli ad annunziare nel mondo la
vittoria della vita sulla morte. Di questo grande evento, con la forza dello
Spirito Santo, devono essere testimoni.
La predicazione parte da Gerusalemme per
raggiungere tutti i popoli.
Pietro, davanti al sinedrio, dichiara
che la Chiesa annuncia la misericordia di Dio. “Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù che voi avete ucciso e Lo ha innalzato facendolo capo
e Salvatore, per dare ad Israele la grazia della conversione e il perdono dei
peccati”.
“Mentre li benediceva, si
staccò da loro e fu portato verso il cielo”.
Gesù, prima di essere innalzato, benedice i discepoli. E’
la stessa benedizione di Dio Padre. L’Ascensione
è infatti la manifestazione della gloria di Dio.
Con la benedizione Gesù benedice, ossia augura la vita a tutti i popoli
e si distacca dai Suoi.
L’Ascensione è l’innalzamento di Cristo
nel Tempio Celeste ed inaugura nel nostro mondo una nuova Sua presenza. Egli è presente con il Suo Spirito nella
Chiesa. E’ iniziato il tempo della speranza e della fraternità.
Il mondo, cioè tutta
l’umanità, è immersa nella salvezza e nella benedizione di Cristo.
L’Ascensione segna la fine di un rapporto immediato, sensibile con Gesù, ma Egli è pienamente presente nel mondo con il Suo
Spirito. Con l’Ascensione termina una
modalità della Sua presenza, ma è presente nella Sua Chiesa e nel fedele che
crede, cioè che ama.
Gesù è nel Tempio Celeste, ma non è assente nella Sua
Chiesa. I Suoi discepoli non sono orfani, ad essi
affida la missione dell’annuncio del Regno di Dio e li costituisce testimoni e
non resteranno soli.
“Io sono con voi tutti i giorni sempre”. “Andate e immergete
ogni uomo nella vita del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
I discepoli sono mandati a proclamare
La potenza del Cristo glorificato è sovrabbondante per
sostenere ciascuno nelle difficoltà
“Nella provvidenza di Dio – ossia
nell’eterno disegno del Padre – era arrivata per Cristo l’ora di partire.
Doveva abbandonare i suoi apostoli e lasciarli con sua
Madre Maria, però solo dopo aver dato loro le sue
disposizioni. Ora gli apostoli avevano una missione da compiere secondo gli
insegnamenti dati da Gesù, e le ultime istruzioni
erano, a loro volta, la fedele espressione della volontà del Padre.
Quelle istruzioni indicavano,
soprattutto, che gli apostoli dovevano attendere lo Spirito Santo il dono del
Padre.
Le parole di Gesù
diventarono il tesoro che
Per i meriti di Cristo, per la sua
intercessione presso il Padre, noi diventiamo capaci, in lui, di raggiungere la
giustizia e la santità della vita.
La potenza del Cristo glorificato,
Figlio diletto dell’eterno Padre, è
sovrabbondante per sostenere ciascuno e tutti noi
nelle difficoltà della nostra dedizione al regno di Dio. L’efficacia
dell’Ascensione di Cristo tocca ciascuno e tutti nella realtà concreta della nostra vita quotidiana”.
(Papa Giovanni Paolo II)
Non dimenticare:
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Questa sera, ore 18,30: processione per le vie
del paese.
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Da lunedì 21 Maggio: continua il Mese Mariano,
ore 21, Chiesa di S.Maria