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APRILE 2007
PASQUA DI RISURREZIONE (Gv.20,1-9)
“Simon Pietro
vide le bende per terra e il sudario”.
Gesù con la Sua Risurrezione riprende la vita e va al
Padre per irradiare la Sua potenza salvifica in tutto il mondo.
Il
sepolcro è vuoto! La prima a farne
l’esperienza è Maria di Magdala che va dai discepoli
a riferirlo. Il suo annuncio mette in moto due discepoli: Simon Pietro e il discepolo “amato”. Pietro
entra per primo nel sepolcro e osserva che tutto è in ordine. Guarda con
molta attenzione la disposizione delle cose. E’ perplesso. Vede le bende e il
sudario ben piegato. Esclude che il corpo del Signore Gesù sia stato trafugato. Torna a casa senza trarne una conclusione.
Anche Maria di Magdala
vede il sepolcro vuoto, ma la sua
visione è solo materiale.
Il discepolo
“amato” vede, ma il suo sguardo è penetrante. Egli sa cogliere il
significato nascosto e va oltre all’apparire materiale.
“Se il Suo
corpo non è stato trafugato, come mai il sepolcro è vuoto? Non vede il Risorto,
ma la Sua traccia e crede senza
vedere”.
“Vide e credette”.
Simon Pietro e la Maddalena non arrivano alla
fede. Solo il discepolo amato “va oltre l’invisibile. Perché?
Solo chi ama entra nel mistero della Risurrezione e contempla il Cristo
Risorto. Il Suo Amore accolto rende chiaroveggenti”.
“Non avevano infatti
ancora compreso la Scrittura, che Egli cioè doveva risuscitare dai morti”.
Se i discepoli avessero compreso la Scrittura, non
avrebbero avuto bisogno di vedere, “dato che la Scrittura è essa stessa sufficiente
testimonianza della Risurrezione”.
Se uno vuole incontrare Gesù Risorto, deve conoscere la Sua Parola e si deve collocare nell’ambito delle Beatitudini e
praticarle.
“Sperimentare Gesù
risorto non è un privilegio concesso duemila anni fa a qualche decina di privilegiati,
ma è una possibilità offerta ai credenti di ogni
tempo: la visione di Dio non è un premio riservato al futuro, ma una
costante, quotidiana esperienza nel presente per i puri di cuore”, le
persone limpide e trasparenti, proclamate beate perché “vedranno”, sperimenteranno Dio in maniera costante nella loro
esistenza”
(da A.Maggi).