18
MARZO 2007
IV QUARESIMA
(Lc.15,1-3,11-32)
S.
Salvatore
"Padre ho peccato contro
il cielo e contro di te".
Che Padre! Tutti
devono sperare nella Sua grande misericordia.
La parabola del padre misericordioso è
conosciuta da tutti. E’ un padre molto ricco, ma sembra di una grande fragilità. Al figlio che chiede l’eredità, quale
padre non si sarebbe opposto? Eppure quel padre non si
oppone, divide i beni e lascia libero il figlio! Il padre consegna i beni senza
dire una parola. In quel momento, una parola sarebbe inutile e incompresa. Il
padre è muto nel suo dolore.
Il figlio, in pochi giorni, cambia i
beni in denaro e va in un paese lontano. E’ libero.
La
libertà umana è un dono di Dio, ma porta in sé il
rischio: l’uomo può scegliere il bene
o il male nella sua vita.
Il giovane, in terra straniera, sciupa
tutto in poco tempo; si riduce a pascolare i porci e vive come un animale
immondo. Desidera sfamarsi con le carrube, ma
“nessuno gliene dava”.
Le carrube erano in terra, le poteva
prendere da sé, ma “nessuno gliene dava”
sta ad indicare che Dio, con la Sua mano, impedisce all’uomo di umiliarsi fino in fondo.
L’uomo è sempre immagine e somiglianza di Dio anche nel peccato!
Proprio nell’estrema umiliazione,
riaffiora nel cuore del figlio la famiglia dove si viveva con tanto pane e calore umano. Questo ricordo, che aveva voluto cancellare,
gli dà la forza di ritornare e lo mette in moto.
E’ il cammino
della fede e della conversione!
Il
padre, che da tanto tempo lo
aspettava, lo vede da lontano, gli
corre incontro per affrettare quell’abbraccio
e quel bacio che sigillano un perdono pieno e una
conversione rinnovata.
Il padre non permette al figlio di
pronunciare quella frase in cui si afferma di essere disposto a vivere nella
casa come un semplice servo. Per il padre il figlio è sempre figlio e mai schiavo anche se è
stato spinto dalla fame a ritornare.
“Il figlio non trova un giudice che lo
condanna, ma un padre che con il suo amore lo rigenera”.
“Al padre interessa il figlio, non il
suo passato peccaminoso”. “Il padre vuole che il figlio non sia considerato né
servo, né ospite, ma padrone nella sua casa”.
Fa
festa perché il figlio minore è nato una seconda volta!
QUARESIMA : TEMPO DI RIFLESSIONE
Confessarsi Perché?
La riconciliazione e la
bellezza di Dio
Proviamo a capire insieme che cos’è la confessione: se lo capisci veramente, con la mente e col cuore, sentirai il bisogno e la gioia di fare esperienza di questo incontro, in cui Dio, donandoti il Suo perdono attraverso il ministro della Chiesa, crea in Te un cuore nuovo, mette in te uno Spirito nuovo, perché Tu possa vivere un'esistenza riconciliata con Lui, con Te stesso e con gli altri, divenendo a tua volta capace di perdono e di amore al di là di ogni tentazione di sfiducia e di ogni misura di stanchezza
Un Dio vicino alla
nostra debolezza
La confessione è dunque l’incontro col
perdono divino, offertoci in Gesù e
trasmessoci mediante il ministero della Chiesa. In questo segno efficace della grazia, appuntamento con la misericordia senza fine,
ci viene offerto il volto di un Dio che conosce come nessuno la nostra
condizione umana e le si fa vicino con tenerissimo amore. Per quanto, poi, possiamo desiderare di fare il bene, la fragilità che
ci caratterizza tutti ci espone continuamente al
rischio di cadere nella tentazione. L’Apostolo Paolo ha descritto con
precisione questa esperienza: “C'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo;
infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio”.
L’incontro con
Cristo, morto e risorto per noi
In rapporto al Figlio il sacramento della
riconciliazione ci offre la gioia
dell’incontro con Lui, il Signore crocifisso e
risorto, che attraverso
Il ritorno alla casa
del Padre
Con l’umiltà di chi sa di non essere degno di venir chiamato “figlio”, possiamo deciderci di andare a
bussare alla porta della casa del Padre: quale
sorpresa scoprire che lui è alla finestra a scrutare l’orizzonte, perché
aspetta da tanto il nostro ritorno! Alle nostre mani aperte, al cuore umile e pentito risponde la gratuita
offerta del perdono, con cui il Padre ci riconcilia con sé, “convertendosi”
in qualche modo a noi: “Quando era
ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al
collo e lo baciò” (Lc 15,20)
Oggi: Domenica delle Anime Sante
Ogni venerdì di Quaresima, ore 21, Chiesa di S.Maria:
lettura e commento del Vangelo della Domenica