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MARZO 2007
III QUARESIMA (Lc.13,1-9)
S.
Rosina
"Credete che quei Galilei fossero più peccatori di
tutti i Galilei? No, vi dico".
Alcune persone portano a Gesù
una cattiva notizia che riguarda i Suoi paesani. Essi sono stati massacrati da Pilato nel tempio e il loro sangue si è mescolato con il sangue degli agnelli offerti a Dio.
Gesù risponde con un altro episodio doloroso: la caduta
della torre di Siloe dove morirono diciotto persone.
Gesù reagisce contro l’opinione in cui si
afferma che le disgrazie o le malattie sono dovute al
peccato delle persone. Gesù invita a riflettere. “Nessuno di noi è immune dalla violenza che
può travolgerlo: andando allo stadio o trovandosi senza colpa in mezzo ad
una sparatoria tra delinquenti; nessuno di noi è protetto autonomamente da
incidenti o da catastrofi naturali. Potrebbe essere vittima casuale per un atto
di generosità e solidarietà, come è accaduto a volte
per i soccorritori coinvolti nel medesimo incidente”.
Gesù invita a riflettere e chiama alla conversione nel
tempo della misericordia.
“Se
non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”.
La coscienza della propria limitatezza
deve spingere alla conversione.
“Una disgrazia può suscitare la convesione verso il fratello vittima
del male, cambiare il nostro atteggiamento verso Dio e verso il prossimo. E’
quanto avviene nel buon samaritano:
il volto sofferente del fratello lo
induce alla responsabilità morale. Dobbiamo approfittare dei segni dei
tempi, del nostro tempo, per riflettere, scoprire il
senso della vita e i valori, correggere le scelte e l’orientamento”.
Gesù, poi, mette in risalto il male morale e l’incredulità
che conducono alla morte. Il peccato conduce alla morte che sarà il frutto ultimo
di chi la sceglie.
Il peccato e l’incredulità sono la causa
profonda di ogni male. Chi accoglie il messaggio di Gesù e crede in Dio che lo ha mandato, ha la vita eterna.
Per questo motivo non si può essere indifferenti o neutrali alla Parola di Gesù. Essa esige una decisione: o si accoglie o si rifiuta.
“Urgenza della conversione non toglie la
pazienza di Dio nei confronti del peccatore. La parabola del fico sterile la
mette in risalto. Nel confronto tra il padrone e il
coltivatore, appare la minccia, ma anche la
possibilità che fa risaltare la misericordia e la bontà di Dio”.
Il
tempo della vita è un dono di Dio. Bisogna produrre frutti buoni per il bene di
tutti.
La Quaresima
Valorizzare questo tempo significa prendere coscienza della continua
chiamata a riscoprire insieme sia la memoria del proprio battesimo, sia la memoria del mistero della pasqua di Cristo e della nostra
pasqua uniti a lui.
Abbiamo visto il Cristo tentato in
quelle che sono le tre tentazioni tipiche dell'umanità: il sesso, i soldi e il successo.
Dice Agostino che in Cristo tentato è stato tentato l'uomo e in Cristo
vincitore della tentazione, l'uomo ha vinto il demonio.
Una volta e per sempre Cristo ha salvato il mondo portando il creato alla
completa liberazione, e l'uomo di fede può ora guardare il
prima di Cristo in vista di lui e il tempo successivo alla sua morte e
risurrezione come lo spazio per comprendere e approfondire la straordinaria
ricchezza della Pasqua verso cui camminare e in cui sperare.
La quaresima allora è il momento della introspezione,
dell'esame di coscienza approfondito, per conoscere la nostra miseria e la
misericordia di Dio, il nostro peccato e la sua grazia, la nostra povertà e la
sua ricchezza, la nostra debolezza e la sua forza, la nostra stoltezza e la sua
sapienza, la nostra tenebra e la sua luce, il nostro inferno e il suo regno.
GRAZIE
ALLA VOSTRA GENEROSITA’ ABBIAMO
SPEDITO ALTRI 600 EURO, RACCOLTI CON IL PRESEPIO ARTISTICO,
AL MISSIONARIO PADRE CARLETTI IN INDONESIA. GRAZIE DI CUORE. (il totale finora raccolto è di EURO
1600)
Domenica 18 Marzo: domenica
delle Anime Sante.