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FEBBRAIO 2007
VI TEMPO ORDINARIO
(Lc.6,17.20-20)
B.Vergine
di Lourdes
"Beati voi poveri, perché
vostro è il Regno di Dio".
I seguaci di Gesù sono
chiamati a manifestare a tutti il dono della salvezza
di Dio. Essi devono affrontare con coraggio e con amore
l’odio e la diffamazione per portare l’Amore di Cristo nel cuore dei fratelli,
sanno però di avere anche la stessa sorte di Gesù:
pienezza di vita nel mondo di Dio.
Le Beatitudini
sono proposte di vita che conducono gli uomini alla felicità piena.
Gesù si rivolge ai discepoli perché devono rendere felici
quelli che la società disprezzano. “Quelli
che la società ha reso poveri sono proclamati beati perché ci sarà chi si prenderà cura di loro. E quelli che
decidono volontariamente di vivere poveri, vengono
dichiarati beati perché il Padre si prenderà cura di essi” (A.Maggi).
E’
beato chi si mette accanto al povero per risollevarlo con i doni materiali e
morali ricevuti da Dio. Gesù dice: “Beati voi
poveri” al plurale perché tutta la comunità si deve prendere cura dei
bisognosi. Tutta la comunità è chiamata a manifestare la bellezza delle
Beatitudini. Le Beatitudini sono un dono proposto da Gesù per
la realizzazione del Regno di Dio.
“La necessità della scelta volontaria
per la povertà, perché il regno abbia inizio, fa comprendere che questo non può
venire imposto, ma solo proposto da Dio e accettato
dall’uomo. Quanti accolgono Dio come unico Re della vita non vengono
governati mediante l’imposizione delle leggi cui obbedire, ma con l’incessante
comunicazione del Suo Spirito, che rende capace ogni uomo di diventare Suo
figlio. La sua realizzazione non è
infatti dovuta a una straordinaria manifestazione di potenza da parte di Dio,
ma esige l’attiva partecipazione di ogni uomo: “Convertitevi perché il Regno di Dio è vicino” (A.Maggi).
“Il Regno
di Dio non ha bisogno di passivi sudditi, ma di attivi
collaboratori”. Il Regno di Dio esige il bene dell’uomo.
“Guai a voi ricchi”.
I “guai” pronunciati da Gesù non indicano una maledizione, ma
grido di dolore. I ricchi, i sazi, i sorridenti, quelli irretiti dalla
condizione di benessere, non riescono a comprendere il dono gratuito della
salvezza.
Bisogna fare sempre un uso saggio della
ricchezza, ma mai un uso astuto a danno degli altri.
La ricchezza, che domina l’uiomo, lo distrugge e non gli permette di entrare nel
Regno.