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Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

28 GENNAIO 2006

IV TEMPO ORDINARIO (Lc.4,21-30)

S. Tommaso d’Aquino

 

"All’udire queste cose, tutti nella Sinagoga furono pieni di sdegno".

     Gesù, nella Sinagoga del Suo paese, si presenta come Colui che porta a compimento le profezie dell’Antico Testamento.

La Chiesa, in ogni tempo, chiama tutti i fedeli ad annunciare la Parola di Gesù. L’uomo è chiamato ad ascoltare, ad accogliere e a ridonare la Parola del Salvatore.

La mia bocca, Signore, annuncerà la Tua salvezza”. Questo è il compito del singolo credente e di tutta la Chiesa. La Chiesa deve parlare, non solo a nome di Dio, ma deve anche percepire che Dio parla attraverso lei a tutti gli uomini.

Gesù, nella Sinagoga di Nazaret, con la Sua Parola, coinvolge tutti in modo totale e completo. Tutti sono sbigottiti e meravigliati per le parole della Sua bocca. I Suoi concittadini, però, non vogliono sentire solo parole, ma desiderano vedere i segni che dimostrino la Sua realtà di profeta mandato da Dio. Essi gli dicono: “Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fallo anche qui nella tua patria”.

Se Gesù non compie i miracoli, è solo figlio di Giuseppe e non profeta! Può annunciare anche un “anno di grazia del Signore”, ma non è ben voluto dai Suoi paesani. La Parola di Gesù, prima è accolta, poi respinta. La Sua Parola suscita incredulità e opposizione. In Gesù si verifica quello che disse il santo vecchio Simeone: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori”.

Il confronto di Gesù con i Suoi concittadini è molto duro. Il profeta che annuncia “l’anno di grazia del Signore” è respinto. Gesù non ritornerà più a Nazaret, ma la Sua parola porterà il suo frutto, giungerà alla meta. Gesù

se ne andò”.

Il cammino della salvezza non è interrotto, ma continua. La Parola di Gesù suscita stupore o furore; è accolta o rifiutata, ma giungerà alla meta stabilita da Dio.

Oggi Iddio parla attraverso l’uomo fedele. Il cristiano è chiamato ad annunciare l’ anno di grazia del Signore”.

La parola accolta con amore suscita sempre una risposta libera e gioiosa e dischiude orizzonti nuovi.

Il cristiano, illuminato dalla parola, costruisce con gli uomini di oggi un mondo giusto e fraterno.

 


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