14 GENNAIO 2007
II DOMENICA TEMPO ORDINARIO
(Gv.2,1-12)
S. Ponziano
”Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e
c’era la madre di Gesù. Fu invitato anche Gesù con i Suoi discepoli ".
Da chi fu invitato Gesù? Allo sposalizio “c’era la
madre, c’erano le giare, ma mancava il vino. Gesù capovolge lo stato delle
cose”.
Nel Vangelo di Giovanni non viene mai chiamata per nome la madre di Gesù. Gesù la chiama “donna”.
L’appellativo “donna” lo usa per rivolgersi a Sua Madre, alla
Samaritana e a Maria di Magdala.
Maria
non è solo Colei che ha dato alla luce Gesù, ma è la Madre di tutti e rappresenta il popolo d’Israele con la sua storia e
spiritualità.
Maria, la Donna-Popolo, sta alle nozze e
si accorge che non c’è il vino. Il vino è l’elemento indispensabile non solo
per una festa, ma soprattutto per la festa di nozze.
Il vino è simbolo di gioia, è simbolo dell’amore dello
sposo e della sposa. Nella triste situazione della mancanza di vino-amore,
interviene la Madre di Gesù. Maria percepisce la situazione e la sottomette
all’attenzione del Figlio. Maria si
limita ad informarlo, senza formulare una richiesta e si affida alla Sua
sensibilità. Maria sa che Gesù
agisce sempre per il bene di tutti. Gesù
opera per portare serenità e aiuto. Per questo motivo Maria dice ai servitori:
“Qualunque cosa vi dica
fatela”.
I
servitori si devono mettere a completa disposizione di Gesù.
Maria conosce
il cuore del Figlio ma non sa i Suoi piani nell’agire,
tuttavia afferma che bisogna accettare senza condizioni il Suo programma. Bisogna essere sempre preparati a seguire
qualunque Sua indicazione.
Là c’erano sei giare
di pietra vuote, utilizzate per scopi rituali. Erano inutili. Le giare
dell’Evangelista vengono descritte in modo
particolare: si precisa il numero (sei), il materiale con cui sono fatte
(pietra), la loro capienza da 80 a 120 litri ciascuna.
La
pietra evoca le tavole o le lastre di
pietra sulle quali fu scolpita la legge. Il numero “sei” indica l’incompletezza,
in opposizione al “sette” che indica la totalità. La loro capienza: la grandezza del dono. Gesù vuole che quelle
giare siano riempite di acqua fino all’orlo. L’acqua, attinta dalle giare, diventa
vino, simbolo dell’amore di Gesù donato e accolto.
E’ l’amore di Gesù che unisce l’uomo con
Dio e gli uomini fra loro. E’ l’amore di Gesù che
costruisce un mondo veramente nuovo.