04 LUGLIO 2005
XIV DOMENICA ORDINARIA (Mt 11,25-30)
S. Tommaso apostolo
"Ti benedico o Padre, perché hai tenuto nascoste queste
cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli".
I sapienti e gli
intelligenti sono contrapposti ai piccoli: gli eletti, i santi, i giusti.
Gesù si rivolge con il Suo sguardo a coloro
che accolgono il Suo messaggio. Prima di tutto loda e ringrazia il
Padre, Signore del Cielo e della terra, il Creatore che sostiene con
La rivelazione di
Dio Padre che si manifesta in Gesù è sconvolgente. Dio
Padre trasmette a Gesù, Suo Figlio,
Gesù, Uomo vero, si comporta come Dio. Gesù
è come Dio. Egli presenta un Dio, non buono, ma assolutamente buono. Dio è Amore che desidera comunicarsi a tutti. Dio
dona il Suo Amore non per i meriti degli uomini, come dicono gli scribi e i
farisei, i sapienti, ma per i loro bisogni. Dio non premia i buoni e
castiga i cattivi, come dicono gli intelligenti, ma dona il Suo Amore che non
va meritato ma accolto come dono gratuito.
Più uno è nel bisogno, più l’Amore di Dio si fa efficace. Il Dio di Gesù comunica Amore, amore che va prolungato agli altri.
La buona notizia
di Gesù -Vangelo- è
completamente diversa dall’insegnamento dei sapienti e dei dotti del Suo tempo.
Dio non esclude
nessuno dal Suo Amore. L’uomo, per quanto sia grave la sua situazione, non è
mai escluso dal Suo Amore. E’ dono gratuito, non va
meritato, ma accolto!
"Venite…
Prendete… Imparate".
"Venite": Gesù si rivolge agli
affaticati e agli oppressi, cioè a coloro che sono
gravati dalle preoccupazioni della vita e quelli che stanno per cadere di
fronte alle difficoltà della propria fede.
"Prendete", "Il mio carico è leggero": il cristiano deve vivere gioioso il messaggio
ricevuto e lo deve trasmettere.
"Imparate": il discepolo deve essere come Gesù,
mite ed umile per avere gioia nel cuore.