12 GIUGNO 2005
XI DOMENICA ORDINARIA (Mt 9,36-10,8)
S. Olimpo
"Gesù, vedendo le folle, ne sentì
compassione, perché erano pecore senza pastore".
Tutti cercano Gesù, il Pastore vero che guida con Amore il gregge "su
pascoli erbosi e ad acque tranquille".
Gesù, di fronte alla stanchezza della folla che lo segue
ovunque, manifesta
Il tempo della
raccolta è vicino. Chi chiama i mietitori è il Padre. Il momento della mietitura
sta sotto la sovrana e libera iniziativa di Dio Padre. Dio fa maturare la messe
e conosce il tempo della raccolta. Egli guida la storia e attende i frutti.
I discepoli devono
pregare per l’invio dei mietitori ed essi stessi sono mietitori. Essi
"devono essere consapevoli che prima e dopo di loro altri sono stati e
saranno al lavoro".
"Il
primo compito e la fondamentale risorsa della comunità, cui è
affidata la missione, sarà proprio pregare perché il Padre mandi operai
appassionati per la causa del Regno e docili alle esigenze della
evangelizzazione".
"La
preghiera non deve convincere Dio a preoccuparsi per il Suo popolo, ma apre
l’orante stesso all’incontro con il Signore che vuole farsi vicino ad ogni
persona per alleviare le sofferenze, per guarire le ferite, per ridonare
speranza".
Ogni uomo ha
bisogno dell’Amore del Padre.
"Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date".
Il discepolo,
scelto per amore da Dio, va, non per le doti umane che possiede, ma per la
gratuita e libera volontà di Dio che si manifesta in Gesù.
Gesù, però, avverte che il desiderio del denaro è
grande.
Le persone pie
sono disposte ad offrire denaro all’uomo di Dio. Il discepolo deve essere
sempre lieto del dono ricevuto e lo deve ridonare gratuitamente. Il discepolo
non deve far valere esigenze personali, deve avere
fiducia in Dio e nelle persone che accolgono il messaggio di Gesù.
Chi ha il cuore
buono aiuta sempre! L’inviato che
chiede denaro è un falso profeta!