01 MAGGIO 2005
VI DOMENICA DI PASQUA (Gv 14,15-21)
"Non vi lascerò orfani, ritornerò a voi".
"L’ orfano è
simbolo di colui che è alla mercé dei potenti, colui
nei cui confronti si commettono tutte le ingiustizie".
I profeti
dicevano: "Guai a coloro che fanno decreti
iniqui per spogliare gli orfani". "Rendete giustizia
all’orfano". "Presso di te l’orfano trova giustizia".
"Gesù non lascerà i Suoi indifesi". Gesù prepara i Suoi al momento della Sua assenza e dà loro
tutte le sicurezze perché non siano turbati. "Non li lascerà soli,
abbandonati, orfani". "
I discepoli
riceveranno lo Spirito Santo che li metterà in comunione con Gesù". La
forza dello Spirito Santo li trasformerà in testimoni coraggiosi. Essi sono
chiamati a cambiare la società, non con la forza e il potere, ma con l’amore e
il servizio.
Il discepolo deve
fare proprio il messaggio di Gesù rendendolo visibile
nella vita. L’Amore di Gesù accolto consiste nel
vivere gli stessi Suoi valori e agire come Lui. L’adesione che il discepolo dà
alla persona di Gesù e alla Sua opera, lo trasforma
identificandolo con Lui.
"Se mi amate, osserverete i miei comandamenti".
Gesù, nel Vangelo di Giovanni, è la prima volta che
menziona l’amore dei discepoli nei Suoi riguardi. La fede in Gesù suscita un’adesione personale che culmina nell’amore.
Questo amore spinge ad amare i fratelli. "Chi non ama Gesù non può amare i fratelli; chi
non ama gli altri, non ama Gesù". Chi accoglie il comandamento nuovo: AMATEVI COME IO HO AMATO VOI, lo deve rendere presente nella comunità, amando
tutti.
Gesù è presente nella comunità, la guida e la protegge
donando lo Spirito del Suo Amore. Il Suo Spirito rivela chi è Dio e chi è
l’uomo; fa conoscere all’uomo qual è il progetto di
Dio nei suoi riguardi e dà la forza per realizzarlo.
Lo Spirito, essendo esperienza di vita, dona al credente
"la sensibilità per distinguere ciò che è vita e ciò che è morte"
e fa comprendere che il Padre considera come figlio colui che
ama Gesù e Gesù lo ama come
fratello.