24 APRILE 2005
V DOMENICA DI PASQUA (Gv 14,1-12)
"Non sia turbato il vostro cuore. Io sono la via".
I discepoli sono
turbati perché Gesù aveva detto
che sarebbe tornato al Padre.
Gesù, nel discorso
dell’addio, li esorta a credere a amare. Credere in Dio Padre e in Lui.
La fede dei
discepoli, in questo momento, è in pericolo. Gesù va
alla morte e alla morte di croce: morte riservata ai
maledetti da Dio e dagli uomini. In questo momento Gesù
li esorta ad essere uniti nella fede. Egli è l’unica via per giungere al Padre
ed esorta i Suoi a percorrere il cammino che ha tracciato.
Ogni uomo si
realizza in Gesù. Il cammino è: AMATEVI. Gesù non dice Amatemi come
io ho amato voi, ma: "Amatevi come io ho amato voi".
Chi ama
questa piccola e fragile creatura umana, ama Dio. Dio è inseparabile dall’uomo. Chi dice di amare Dio
e non ama il fratello è bugiardo. L’amore per gli altri
è l’unica prova della presenza nell’uomo dell’amore di
Dio. Amare Dio è accettarlo negli altri. Se uno ama i
fratelli, rende presente Dio in se stesso con
Il cammino verso
Dio è il cammino verso l’uomo. La massima solidarietà
con l’uomo è il punto di arrivo a Dio.
L’Amore di Gesù per l’uomo è straordinario.
"Io
sono la verità".
La verità è Gesù con il Suo messaggio. Il messaggio di Gesù con
"Io
sono la vita".
La vita è la meta
a cui porta il cammino.
Gesù è la vita perché la possiede in pienezza e la può
comunicare. Gesù è la fine del cammino dove l’uomo
con amore incontra la pienezza di Dio.