10 APRILE 2005
III DOMENICA DI PASQUA (Lc 24, 13-35)
"Che sono questi discorsi che
state facendo fra voi?".
"Lo sconosciuto si avvicina e, senza troppi riguardi, si intromette nella discussione dei due discepoli.
L’iniziativa è stata dalla sua parte: li ha seguiti per un tratto di strada, li
ha sentiti discutere animatamente. Si introduce con
una domanda che va direttamente al cuore del loro problema: "Di quali argomenti state
dibattendo?"
Non chiede dove
sono diretti né da dove provengono. Chiede di che cosa stiano
parlando. Gli interessa l’argomento del loro dibattito. La sua curiosità ferma
i due discepoli nel loro cammino e nel loro discutere:
"si
fermano immobili".
La domanda dello
sconosciuto suscita in uno dei due una sorpresa: "tu
solo sei così straniero a Gerusalemme da non sapere che cosa in questi giorni è
accaduto?". Tutti e due raccontano le cose
riguardanti Gesù, non tanto gli ultimi avvenimenti,
ma
Gesù, Profeta potente, per l’efficacia del Suo
insegnamento e per la forza dei Suoi miracoli, ha suscitato il favore di tutto
il popolo e l’approvazione di Dio.
Per i due discepoli il Crocifisso segna il crollo della speranza
messianica.
Il racconto
dei due discepoli non termina con la crocifissione, ma con il sepolcro vuoto,
con una visione di Angeli, i quali affermano che Gesù è vivo.
"Lo sconosciuto ha ascoltato in silenzio il loro racconto, ma ora li
rimprovera che sono privi di intelligenza e superficiali
sul valutare la storia di Gesù".
"Cominciando
da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le scritture le cose che lo riguardavano".
"Resta
con noi Signore".
"I discepoli
cercano
(da B.Maggioni).