03 APRILE 2005
II DOMENICA DI PASQUA (Gv 20,19-31)
"Pace a voi. Detto questo mostrò loro le mani e il costato.
I discepoli gioirono nel vedere il Signore".
"E’ nel Crocifisso Risorto che
si manifesta ciò che l’uomo va cercando:
Che l’Amore
è il volto di Dio e dell’Uomo (il Crocifisso) e che
questo Amore – che troppo spesso
appare sconfitto e inutile (la croce) – è in realtà forte al punto da
aprirsi una strada attraverso la morte (il Risorto)".
Gesù sta in mezzo ai Suoi discepoli e "si fa
riconoscere con i segni della croce. Le tracce del Suo martirio lo
accompagnano.
Gesù mostra i segni del costato e delle mani. Le tracce della crocifissione sono
ancora visibili, perché sono proprio loro ad indicare l’identità del Risorto,
"Vi
do la mia pace".
"La pace che
dona Gesù è diversa da quella che dà il mondo.
E’ diversa
nella natura e nel modo con cui viene proposta;
E’ diversa
perché dono di Dio, non conquista della buona volontà dell’uomo;
E’ diversa,
perché va alla radice, là dove l’uomo decide la scelta della menzogna o della
verità;
E’ diversa
perché è una pace che sa pagare il prezzo della verità: è la pace vissuta dal Crocifisso".
"La
pace di Gesù non promette di eliminare la croce
– né nella vita del cristiano, né nella storia del mondo – ma rende certi
della Sua vittoria: "Io ho vinto il mondo".
Pace e gioia sono al tempo stesso il dono del Risorto e le tracce per
riconoscerlo".
( da B.Maggioni).