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Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

06 MARZO 2005
IV DOMENICA DI QUARESIMA (Gv 9,1-41)
S.Eufrosino

"Gesù, passando, vide un uomo cieco dalla nascita… spalmò il fango sugli occhi e gli disse: va’ a lavarti".

Gesù vede un uomo, il Suo sguardo è simile a quello di Dio Creatore che, dalle tenebre, crea la luce. Gesù ripete sul cieco nato i gesti del Creatore che crea il primo uomo.

L’uomo cieco, escluso dalla società e considerato un maledetto da Dio, viene ricreato da Gesù – la cecità era considerata una maledizione: impediva lo studio della legge e di conseguenza la salvezza dell’individuo - .

Il cieco, con l’incontro di Gesù, ritrova la sua dignità. E’ la stessa persona di prima: "sono io", dice alla gente, ma è una persona completamente nuova. Nel cieco guarito c’è la condizione della vita divina che Gesù gli ha donato e che egli ha accolto.

La gente semplice lo riconosce guarito, ma non esulta; è stato guarito di sabato con una azione proibita dalla legge: impastare la terra con la saliva.

E’ condotto dai farisei i quali gli chiedono di nuovo come abbia riacquistato la vista. Neppure i farisei si rallegrano per il dono ricevuto; sono preoccupati della modalità della guarigione. L’uomo, passato da una condizione di sofferenza ad una di felicità, non suscita gioia. I farisei non hanno a cuore il bene dell’uomo, ma il loro prestigio. Non comprendono la sua parola.

La Parola di Gesù si comprende solo se si agisce per il bene dell’uomo.

L’amore e il bene dell’uomo devono essere messi sempre al primo posto. Il cieco guarito, davanti ai farisei riconosce Gesù venuto da Dio.

"Se non fosse venuto da Dio non avrebbe potuto far nulla".

Le autorità gli replicano insultandolo. "Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi!" e lo cacciarono fuori. Un ebreo, espulso dalla Sinagoga, non può avere rapporti personali con alcuno. E’ la rovina. I farisei odiano Gesù e l’odio li rende ciechi.

Gesù va a recuperare colui che era stato scomunicato dai farisei e lo trova e gli dice:

"Tu credi nel Figlio dell’Uomo?".

"Chi è Signore perché io creda in Lui?" - gli risponde.

"Colui che parla con te è proprio Lui" - gli replica.

Il cieco guarito dice: "Io credo" e gli si prostra dinanzi.

Cacciato dalla Sinagoga, trova la fede!

 


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