HOME
UN PENSIERO PER DON MARIO
ORARIO CELEBRAZIONI
LA DOMENICA A S.MARIA
CAPOLAVORI ARTISTICI
LETTERA AI FEDELI
STORIA DELLA CHIESA DI S.MARIA DI PIAZZA
RESTAURO
IL PRESEPIO ARTISTICO
PENSIERI BAMBINI
LINKS UTILI
LASCIA UN MESSAGGIO
ADMIN













Cerca con Google
Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

25 DICEMBRE 2004

NATALE DEL SIGNORE(Lc.2,1-15)

"C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo guardia al loro gregge ".

I pastori erano per lo più servi dei proprietari del gregge, sfruttati e malpagati e si rifacevano con il furto al padrone o ad altri pastori. Vivendo per gran parte dell’anno isolati, senza altra compagnia oltre agli animali e senza alcuna sorveglianza, i pastori avevano una cattiva fama, erano considerati dei selvaggi, dei bruti che vivevano di ruberie. Emarginati dalla società, i pastori erano discriminati anche dalla religione.

Trascorrendo il loro tempo sempre tra gli animali, con scarsa possibilità di accedere alla Sinagoga o al Tempio, i pastori vivevano in una condizione di totale impurità e si pensava che per essi non ci fosse alcuna possibilità di salvezza.

Ai pastori spettava solo il castigo che Dio avrebbe inflitto ai peccatori attraverso il Messia.

Proprio ai pastori, che erano rifiuti della società e ritenuti i più lontani da Dio, per primi viene annunciata la nascita del Figlio dell’Altissimo. E ai pastori che furono presi da grande spavento, perché sanno che non è possibile vedere Dio e rimanere in vita, l’Angelo dice di non avere alcuna paura perché è portatore della buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà:

"Oggi è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo Signore ".

La grande gioia di questa buona notizia non è solo per i pastori, ma per tutto il popolo. La buona notizia è che il Signore non premia i buoni e castiga i malvagi, ma a tutti, senza distinzioni, comunica il Suo Amore.

L’Amore di Dio non dipende dal comportamento dell’uomo e dalle sue risposte, ma viene riversato su tutti, "perché Egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi".

Dio non concede il Suo Amore e il Suo perdono agli uomini perché questi lo meritano, ma perché ne hanno bisogno.

L’Amore di Dio non va meritato, ma accolto come espressione gratuita e generosa della Sua infinita misericordia.

I pastori non hanno alcun merito per ottenere la salvezza del Signore. Il Signore li avvolge nella Sua Luce, non perché i pastori ne siano degni, ma perché Dio è solo Amore.

( da A.Maggi)

 


RITORNA