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Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

12 DICEMBRE 2004

III DOMENICA DI AVVENTO (Mt 11, 2-11)

"Andate e riferite ciò che voi vedete… ".

"In carcere scoppia la drammatica crisi del Battista nei confronti di Gesù.

Il Dio che Gesù manifesta con le Sue azioni e con il Suo messaggio è infatti differente dal Dio predicato da Giovanni.

Giovanni è l’ultimo dei grandi uomini di Dio che chiudono un’era, quella di un Signore che nessuno aveva veramente conosciuto… perché "Dio nessuno l’ha mai visto" (Gv.1,44).

L’unico che lo può rivelare pienamente è quel Gesù che il Battista aveva pubblicamente testimoniato come il "Figlio di Dio" (Gv.1,34). Il Battista aveva proclamato che "ogni albero che non dà frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco" (Lc.3,9).

Gesù gli risponde con la parabola dell’albero infruttuoso. Mentre colui che ha piantato l’albero dice: "taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?" (Lc.13,7), Gesù, che non è venuto per distruggere, ma per vivificare, restituisce vita all’albero, creduto ormai completamente sterile (tre anni) e chiede di pazientare "finché gli avrò zappato attorno e vi avrò messo il concime" (Lc.13,8).

Con Giovanni Battista un’epoca si è definitivamente chiusa perché, con Gesù, Dio non è più una profezia, ma una realtà visibile, nella quale non si incontrano atteggiamenti di giudizio o di condanna, ma solo proposte di pienezza di vita, e un amore esteso anche a chi non lo merita: l’Amore del Padre si estende a tutti, ingiusti compresi, perché "Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui" (Gv.3,17).

Giovanni non riesce ad accettare la novità portata da Gesù, e dal carcere gli manda un ultimatum:

"Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro? ".

Gesù risponde con i fatti, elencando le azioni positive con le quali ha restituito vita: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i sordi odono, i morti risuscitano.

Gesù chiude la Sua risposta con un monito a Giovanni che è un invito ad aprirsi alla novità di un Dio amante di tutti:

"E’ beato colui che non trova in me motivo di scandalo".

(A.Maggi)

 


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