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Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

31 OTTOBRE 2004
XXXI DOMENICA ORDINARIA

RIFLESSIONE SU MARIA

"Eccomi, sono la serva del Signore".

Gesù è stato annunciato dall’Angelo del Signore come Colui che avrebbe salvato il popolo d’Israele dai peccati. Che c’entrano i pagani? Come è possibile che anche essi siano un popolo regale e sacerdotale? E’ solo l’inizio di tanti interrogativi che scandiranno la crescita nella fede di Maria e Giuseppe.

I genitori di Gesù dovranno aprirsi completamente al nuovo che il loro Figlio rappresenta, modificando in maniera radicale l’immagine di Dio e della Sua azione nel mondo. Ma ora non c’è tempo per riflettere.

I Maghi sono appena partiti che un Angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi il Bambino e Sua madre e resta là finché io non te lo dica, perché Erode sta per cercare il Bambino per farlo morire".

Il potere è sempre menzognero e padre della menzogna. Erode aveva espresso il desiderio di adorare il Re dei Giudei. In realtà voleva ucciderlo. Prontamente Giuseppe, preso il Bambino e Sua madre, scappa con loro in Egitto.

La terra della libertà si trasforma in terra di morte. Si corre meno pericolo in Egitto tra idolatri e pagani, piuttosto che a Betlemme, nelle vicinanze di Gerusalemme, la Città Santa. Sinagoga e tempio, religiosi e persone pie, saranno per il Figlio di Dio un pericolo mortale, dal quale dovrà costantemente fuggire.

In terra pagana, tra peccatori e miscredenti, troverà sempre rifugio, accoglienza e fede. Erode, vedendosi beffato dai Maghi, si adirò moltissimo e mandò ad uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio dall’età di due anni in giù. Questa strage è un duro colpo alle certezze di Maria e Giuseppe!

Perché questa volta il Dio, a cui tutto è possibile, non agisce, perché non colpisce Erode, così come ha percosso il faraone?

Maria e Giuseppe avranno tempo per riflettere, per scoprire che il Dio che si manifesterà nel loro Figliolo, è diverso da quello che essi hanno conosciuto: non ucciderà i nemici, ma darà anche a loro la vita.

Per ora, una volta morto il re, c’è da pensare di tornare in patria. Scartata Betlemme, perché troppo vicina a Gerusalemme, ma soprattutto perché governata da Archelao, crudele come suo padre Erode, Maria e Giuseppe pensano di essere più sicuri allontanandosi dalla Giudea, e salgono a Nazaret, in Galilea, regione sotto la giurisdizione dell’altro figlio del re, Erode Antipa. Non possono sapere che ciò che non era riuscita ad Erode il grande, riuscirà al figlio, sotto il quale Gesù sarà assassinato.

(da A. Maggi)

 


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