24 OTTOBRE 2004
XXX DOMENICA ORDINARIA
RIFLESSIONE SU
MARIA
"Eccomi,
sono la serva del Signore".
La nascita di Gesù, con l’accettazione di Giuseppe del suo concepimento
per opera dello Spirito Santo, non ha segnato la fine
delle turbolenze nella vita di Maria e di Giuseppe.
Maria e Giuseppe sono consapevoli
che il loro Figlio proviene da Dio, quale frutto di una nuova creazione ad
opera del Signore. Sanno anche che la missione di Gesù
sarà quella di salvare il Suo popolo dai suoi peccati.
L’annuncio della
nascita di Gesù è stato dato ai giudei da alcuni
Maghi, stranieri e pagani. Matteo scrive che, udito questo, il re Erode si
spaventò e con lui tutta Gerusalemme. Che si spaventi Erode all’annuncio della
nascita del Re dei Giudei è comprensibile. Erode era
un re illegittimo; ma, che insieme ad Erode anche
tutta Gerusalemme viene presa dal panico, è la prima di tante strane
situazioni che porteranno Maria e Giuseppe ad una
sofferta riflessione su chi sia questo loro figliolo.
Se il Bambino ha
il compito di salvare il Suo popolo dai suoi peccati, come
Gli interrogativi,
per Maria e Giuseppe, si trasformeranno in sospetti e
angosce; ma, tra poco, la realtà degli avvenimenti sarà peggiore dei loro
timori.
Maria e Giuseppe si trovano a
Betlemme, dove Gesù è nato. I sommi sacerdoti e gli
scribi della vicina Gerusalemme hanno già informato Erode che ha espresso il
desiderio di adorare il Re dei Giudei nel luogo dove questi è nato. Ma da Gerusalemme nessuno si è dato la pena di verificare se
nella piccola Betlemme si fosse realizzata la profezia. L’atteso Messia è lì
a due passi e nessuno si muove.
Veramente una
visita c’è, ma non è quella attesa. Gli unici che
si recano alla casa di Betlemme sono alcuni Maghi
giunti da oriente.
Con la presenza
dei Maghi l’Evangelista intende affermare che i primi
a rendere omaggio al Re dei Giudei sono stati dei pagani. L’estensione del Regno di Dio pure ai pagani e ai
peccatori viene raffigurata dall’Evangelista nei doni
che i Maghi offrono a Gesù.
L’oro: omaggio regale. I pagani riconoscono Gesù come loro sovrano. Il Regno di Dio non
è solo per Israele, ma per tutti i popoli.
L’offerta
dell’incenso a Gesù significa che il privilegio di essere popolo sacerdotale non è riservato ad Israele, ma
viene esteso a tutti i popoli.
La mirra è
simbolo dell’amore della sposa per lo sposo. Il dono di questo profumo è segno che l’onore di essere il popolo
sposo del Signore non è più solo d’Israele, ma viene
esteso a tutte le nazioni pagane.
(da A. Maggi)