12 SETTEMBRE 2004
XXIV DOMENICA ORDINARIA (Lc 14,25-33)
SS. Nome di Maria
"Ora che
questo tuo figlio ha divorato i tuoi averi è tornato,
per lui hai ammazzato il vitello grasso".
Che Padre! E’ solo Amore!
I figli non
comprendono la grandezza della Sua bontà. Il figlio minore che sciupa tutto
vivendo da dissoluto, non immagina un Padre così buono. Ha nel cuore la speranza
di essere accolto come salariato. Il Padre, nel vederlo ritornare, esplode di
gioia, lo riveste: gli dona una nuova dignità. Fa festa, banchetto, musica e
danze.
Il Padre vede
un figlio da amare, un figlio perduto, ritrovato.
Il figlio
maggiore, fedele servitore, è uno che non trasgredisce un solo comando. "Ecco,
da tanti anni ti servo, non ho trasgredito un tuo comando e tu non mi hai dato
un capretto". E’ fedele ma considera il Padre
una persona ingiusta. L’ingiustizia si rende palese quando il Padre fa
ammazzare il vitello grasso per il figlio ritrovato.
Il figlio
servitore non ha mai ricevuto un capretto da mangiare con i suoi amici. Il
Padre, per lui, è un pessimo padrone, non riconosce il suo lavoro speso per il
patrimonio della famiglia e non vede i danni arrecati dal figlio minore.
Il fratello
maggiore si sente servo obbediente, non un figlio amato. Il Padre gli dice:
" Figlio, tutto ciò che è mio
è tuo ".
"Il figlio
obbediente non ha nulla in comune con il trasgressore dal quale prende le distanze
diffamandolo"; ha sciupato tutto con donne di cattivi costumi e il Padre lo reintegra nella famiglia senza alcuna punizione;
anzi fa festa grande e dice al fratello maggiore:
· · · · · · "E’
tuo fratello".
"La festa non è solo per il Padre, ma anche per i fratelli. Il
Padre invita il figlio ad essere capace di rallegrarsi e di festeggiare, perché
chi era perduto è stato ritrovato, è suo fratello".
"I peccatori
sono fratelli anch’essi amati dal Signore che è benevolo verso gli ingrati e i
malvagi". "Gesù insegna che il
perdono di Dio non viene ottenuto per i meriti
dell’uomo, ma accolto come dono gratuito dell’Amore del Padre".