18 LUGLIO 2004
XVI DOMENICA ORDINARIA (Lc 10,38-42)
S. Federico
"Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna
di nome Marta lo accolse nella sua casa ".
Perché i discepoli
non entrano insieme con Gesù
nella casa di Marta?
"Marta ha una sorella di nome Maria, la quale,
seduta ai piedi di Gesù, ascoltava
Maria non contempla
Gesù, ma lo accoglie e lo ascolta, desiderosa di
apprendere il Suo messaggio.
Il modo di fare di
Maria, in una cultura fortemente
maschile, come era quella orientale, non poteva essere tollerata. E’ proprio
dell’uomo fare gli onori di casa. La donna sta nascosta. Marta si crede la
regina della casa, mentre in realtà è la schiava della sua condizione. E’ la grande vittoria del potere: dominare le persone illudendole
di essere libere.
La situazione che
si è venuta a trovare nella casa delle due sorelle
diventa insostenibile. Visto che Gesù pare non
accorgersi della grave trasgressione compiuta da Maria,
è Marta che interviene furibonda, rimproverando sia il Maestro sia la sorella.
"Signore,
non ti importa nulla che mia sorella mi abbia lasciato
sola a servire? Ordinale dunque che mi aiuti!".
Per Marta è
intollerabile l’atteggiamento della sorella che intrattiene e ascolta Gesù. Marta non ascolta il messaggio di Colui
che di Sé ha detto che è venuto per rimettere in libertà gli oppressi.
Gesù, anziché rimproverare Maria
e ricacciarla nel ruolo dove tradizione e decenza hanno sempre confinato le
donne, richiama la padrona di casa:
"Marta,
Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose,
ma di una cosa c’è bisogno".
Gesù rimprovera la
perfetta padrona di casa e le dice che Maria "ha scelto
la parte migliore che non le sarà tolta", invitandola a fare lo
stesso.
Questa parte
eccellente che non può essere tolta è la libertà interiore, garanzia della presenza dello Spirito di Dio, perché, dove c’è lo Spirito
del Signore, c’è libertà.
Tutto può essere
strappato all’uomo, anche la vita, ma non la libertà interiore. Mentre la libertà esteriore può essere data e tolta agli uomini, la
libertà conquistata, frutto di un profondo convincimento interiore, nessuno la
potrà più sottrarre all’uomo".
(
Da A.Maggi,"Le cipolle di Marta" , Cittadella
Editrice, 2000)