04 LUGLIO 2004
XIV DOMENICA ORDINARIA (Lc10,1-12.17-20)
S. Elisabetta
"Andate,
ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi".
"Come il
Padre ha mandato me, io mando voi". Sorgente di ogni missione è il Padre. Gesù
è il primo inviato.
Gesù invia perché è Signore. Egli manda i Suoi discepoli a
tutti i popoli. Dall’Amore di Dio Padre nasce ogni missione. Dio ama tutti e
vuole che ogni uomo entri nella Sua casa in pienezza di vita.
· · L’Amore
di Dio è un dono gratuito per tutti.
I discepoli sono
mandati disarmati di tutto, poveri di mezzi materiali, ma
gioiosi di portare a tutti il messaggio nuovo di Gesù.
I discepoli vanno,
ma trovano anche un ambiente pieno di contraddizioni e di rifiuti, si trovano
come agnelli in mezzo ai lupi. Non devono aver paura; il messaggio di Gesù ha una forza divina, ha la capacità di entrare nel
cuore di ogni uomo.
L’inviato da Gesù non deve avere sicurezza nella borsa, simbolo
dell’uomo ricco, né nella bisaccia, simbolo dell’uomo povero.
La sicurezza viene
dalla parola annunciata. In essa è la forza dell’Amore
di Dio che entra nel cuore di chi ascolta. Il messaggero non deve avere i
sandali ai piedi come gli schiavi: egli è servo del Vangelo.
La casa, quindi,
diventa la dimora della Parola di Dio e del fratello che l’annuncia.
L’inviato da Gesù deve avere fiducia in tutti. Deve proclamare che Dio è
Padre di tutta l’umanità, il Suo Amore elimina ogni discriminazione.
"Rallegratevi…
i vostri nomi sono scritti nei cieli".
I discepoli
ritornano gioiosi dalla missione. Hanno capito che
I discepoli non
devono gioire per le opere compiute, ma devono essere gioiosi perché il loro nome è scritto nei cieli, ossia nel mondo di Dio.
La loro vita è
lassù "dove Cristo si trova assiso alla destra di Dio".