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Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

20 GIUGNO 2004
XII DOMENICA ORDINARIA (Lc 9,18-24)
S. Silverio P.

"Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere riprovato… essere messo a morte e risorgere il terzo giorno".

Gesù interroga i discepoli per sapere che cosa dice la gente di Lui. Le risposte sono diverse: alcuni dicono Giovanni Battista, altri Elia, altri uno degli antichi profeti risorto.

Pietro, a nome dei discepoli, risponde: "Tu sei il Cristo di Dio". Gesù è il Cristo di Dio, cioè Colui che porta la salvezza a tutta l’umanità. Pietro, però, pensa ad un Messia potente capace di dominare alla maniera di Davide. Gesù, invece, è Messia che viene da Dio e torna a Dio. Gesù è Messia che dona la condizione divina all’uomo con il Suo Amore. Egli è Figlio dell’Uomo, cioè Colui che ha pienezza di Spirito e chi gli dà adesione diventa colmo del Suo Spirito.

Il Figlio dell’Uomo, però, soffrirà e morirà, ma il terzo giorno risorgerà. Con la morte Gesù manifesta l’Amore supremo del Padre per gli uomini. Gesù è chiamato da Dio Padre a non rispondere mai al male con il male, ma è chiamato ad amare fino alla fine.

Gli uomini, quelli che non credono, lo appendono alla croce e lo considerano maledetto dagli uomini e da Dio. Il Padre, però, lo fa risorgere il terzo giorno per la Sua fedeltà. Risorgere al terzo giorno significa riprendere vita in maniera totale e completa. Il maledetto dagli uomini diventa così il benedetto per tutti.

"Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso,

prenda la sua croce e mi segua".

Gesù non obbliga nessuno a seguirlo!

L’uomo è libero di dargli adesione, ma chi lo segue deve cambiare mentalità. Rinnegare se stesso non vuol dire umiliare la propria persona; significa costruire la vita, non con le idee del dominio, del potere e del successo, ma con l’amore e il servizio ai fratelli.

Il discepolo deve prendere la croce e sollevarla. Prendere la croce non è solo accettare le sofferenze e i disagi che la vita provoca, ma soprattutto accogliere con pazienza, per amore della buona novella, le diffamazioni ed umiliazioni di quelli che hanno il potere.

Gesù, per il messaggio che annuncia, è considerato un eretico, un ingannatore, un indemoniato, un bestemmiatore. Il discepolo che non accetta di perdere la propria stima per il messaggio di Gesù, non lo può seguire. Non è libero. E’ condizionato da quello che pensano gli altri!

 


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