23 MAGGIO 2004
ASCENSIONE DEL SIGNORE (Lc 24,46-53)
"Il Cristo
dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno
predicati a tutte le genti la conversione e il perdono
dei peccati".
Gesù, il Crocifisso, sostiene
sempre di avere un rapporto filiale con Dio Padre: rapporto diverso da quello
di ogni altro uomo.
Gli ebrei non
credono che Egli abbia un rapporto filiale con Dio, per questo lo mettono in croce, ma Dio lo risuscita dai morti. Questa è la prova che
ciò che dice e fa è vero.
Gesù è "l’UOMO che ha predicato un Dio diverso
e lo ha onorato con una prassi diversa da quella degli ebrei. Questa
diversità è stata la ragione della Sua condanna a morte".
Gesù, con il Suo insegnamento e
"Di
queste cose voi siete testimoni".
Il testimone è in
grado di deporre sui fatti ai quali ha assistito di persona. I discepoli di Gesù sono testimoni della Sua vita. Sono testimoni della
Sua morte in croce e della Sua Risurrezione.
Davanti a Pilato i discepoli hanno paura di testimoniarlo, ma ora,
davanti al tribunale della storia, testimoniano con coraggio chi è Cristo e che cosa è il mondo. E’ un processo che attraversa
tutto il tempo dell’umanità: da una parte il mondo con tutte le sue cattiverie,
dall’altra Gesù con
"Si
staccò da loro e fu portato in cielo".
Gesù, terminato il Suo ciclo vitale terreno con la morte
in croce, inizia, con
Gesù non abbandona però i Suoi
("Io sono con voi tutti i giorni"). Incomincia così una nuova
presenza di Gesù nella storia. E’ il tempo della
forza del Suo Spirito che immette nel cuore dell’uomo il Suo Amore. L’uomo lo
accoglie e poi lo ridona ai fratelli. E’ il tempo della conversione e del
perdono dei peccati. E’ il tempo della salvezza per costruire un mondo
nuovo.