11 APRILE 2004
PASQUA DI RESURREZIONE(Lc 24,15-35))
"I loro
occhi non avevano la forza di riconoscerlo ".
"Lungo il
cammino che li allontana da Gerusalemme i due discepoli
discutono su quanto è accaduto. Perché discutono?
Evidentemente avvertono che qualcosa sfugge alla loro comprensione. I due
hanno perso la speranza e tuttavia continuano a pensare, a parlare e a
discutere sulla speranza perduta. Certamente avevano l’impressione che il Crocifisso nascondesse qualcosa rimasto sconosciuto.
La ricerca
dell’uomo non riesce da sola a comprendere tutto quello che è accaduto.
Il Risorto si
avvicina e si fa compagno di viaggio.
La comparsa del
Risorto è un evento improvviso, senza premesse, del tutto gratuito. Gli eventi
di Dio sono indeducibili: semplicemente accadono.
I due non lo
riconoscono. Il Risorto rimane uno straniero. Gesù
prende in mano la situazione, non per cambiare la direzione del viaggio, bensì
per mutarne il significato: non più un semplice cammino verso Emmaus, ma verso l’incontro con
Lui.
Il cammino
dell’allontanamento diventa il cammino dell’incontro.
Questo avviene perché il Signore si inserisce nel
cammino degli uomini".
"O stolti e tardi di cuore nel credere"
"Gesù ha ascoltato in silenzio il loro racconto. Ora prende
la parola rimproverandoli. Un rimprovero duro che tocca la
persona nel profondo: la mente e il cuore. Il loro racconto mostra infatti che sono privi di intelligenza, superficiali nel valutare
la storia di Gesù. E mostra
che il loro cuore è lento e pigro nel cambiare schemi e abitudini, incapace
di aprirsi alla novità e alla sorpresa".
· · "Lo
riconobbero"
"Il
discepolo impari a riconoscere sul proprio cammino la presenza del Signore,
senza pretendere però alcuna visione.
Gli basti il segno del pane spezzato e della dedizione. Gli basti aver
compreso la bellezza del Crocifisso.
Queste sono le
tracce del Crocifisso risorto, questo è il luogo non
solo dell’incontro ma del riconoscimento" (B.Maggioni).