HOME
UN PENSIERO PER DON MARIO
ORARIO CELEBRAZIONI
LA DOMENICA A S.MARIA
CAPOLAVORI ARTISTICI
LETTERA AI FEDELI
STORIA DELLA CHIESA DI S.MARIA DI PIAZZA
RESTAURO
IL PRESEPIO ARTISTICO
PENSIERI BAMBINI
LINKS UTILI
LASCIA UN MESSAGGIO
ADMIN













Cerca con Google
Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

04 APRILE 2004
DOMENICA DELLE PALME (Lc 22,14 - 23,56)

"Padre perdonali".

"Gesù sulla croce non sta in silenzio, parla alle folle, al Padre e al ladrone pentito.

Parla alle donne e le invita a convertirsi; parla ai Suoi crocifissori: "Padre perdonali perché non sanno quello che fanno".

Gesù, non solo perdona, ma scusa. Non muore minacciando il giudizio di Dio, ma perdonando e scusando. Il perdono non è solo rivolto ai romani e agli ebrei, ma a tutti e la richiesta di perdono la ripete più volte.

Gesù non dà personalmente il Suo perdono, ma lo richiede al Padre. Deve essere chiaro che il Suo perdono rinvia a quello del Padre. La croce è lo splendore del perdono del Padre.

Morire perdonando è un tratto essenziale del martire cristiano.

Gesù è la figura dell’Amore di Dio per l’uomo".

"Salva te stesso"

"I capi e i soldati lo schernivano ripetutamente. I primi deridono la sua pretesa di messia e il suo considerarsi amato da Dio con amore di predilezione (l’eletto).

I secondi lo canzonano per la sua pretesa di regalità.

Dio Padre tace! Il silenzio di Dio è segno che ha abbandonato Gesù o è segno di un modo diverso di farsi presente?

Gesù rinuncia di salvare Se stesso, rimane solidale con tutti gli uomini che nella morte solo da Dio possono attendere salvezza".

"Gesù, ricordati di me nel tuo Regno"

Per il primo malfattore, un Messia che muore in croce e non salva se stesso né quelli che hanno lottato per la sua causa, merita ironia e disprezzo. Gesù non dice parola. I capi e i soldati insultano Gesù, ma sono estranei alla Sua morte; il malfattore insulta invece condividendo la stessa sofferenza: perché aggiungere sofferenza a sofferenza?

Interviene invece l’altro malfattore: "non hai neanche tu timore di Dio?"

Il secondo malfattore confessa la sua colpa, riconosce l’innocenza di Gesù e a Lui si affida. Gesù accoglie e mostra che la Sua salvezza è diversa da quella sognata dai capi, dai soldati e dal malfattore ostinato.

Il ladrone pentito si è affidato a Lui prontamente ("Gesù, ricordati di me") e Gesù risponde con la Sua persona assicurandogli una vita di comunione con Lui ("sarai con me") e subito ("Oggi"). A una domanda che rimandava al futuro ("Quando sarai nel tuo Regno"), Gesù risponde con un rinvio al presente ("Oggi")" (B.Maggioni).

 


RITORNA