08 FEBBRAIO 2004
V DOMENICA ORDINARIA (Lc 5,1-11)
S.Onorato
"Gesù vide due barche ormeggiate
sulla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti ".
Dopo l’esperienza
fallimentare fatta a Nazaret, Gesù
va lungo il lago di Genesaret. Una grande
folla lo segue e lo ascolta. Egli volge lo sguardo sui pescatori che lavano le
reti. Hanno lavorato tutta la notte. Gesù vede e il
Suo sguardo è uno sguardo che crea uomini nuovi. E’ simile a quello di Dio Creatore, che, con Amore, vede
l’opera delle Sue mani. Gesù ama i lavoratori e sale
sulla loro barca e annuncia il Regno.
Dopo aver parlato
li spinge ad andare in alto mare per gettare le reti. Durante la notte hanno faticato invano, ma, sulla parola di Gesù,
gettano le reti.
· · Questi
esperti pescatori si fidano di un Carpentiere!
E’ una cosa
strana! Gettano le reti, la pesca è straordinaria!
Pietro, davanti alla maestà e potenza di Gesù,
avverte il suo nulla di creatura. Si trova di fronte ad un’azione divina
inaudita; percepisce la sua limitatezza e peccaminosità.
"Signore,
allontanati da me che sono un peccatore".
Lo stupore è
grande! Gesù chiama Pietro ad un’altra missione:
"ti farò pescatore di uomini".
Gesù, con uno sguardo di amore,
chiama Pietro che lascia senza rimpianti l’attività del passato e segue Gesù.
Pietro lascia la
sua attività per diventare pescatore di uomini.
Senza il dono
della salvezza gli uomini si trovano in una situazione
di morte. Il mare, infatti, è simbolo di morte; Pietro è chiamato a portare
l’uomo dalla non-vita alla vita!
Chi accoglie la
chiamata di Gesù fa propria
l’esperienza di Pietro!
Per rispondere
alla chiamata come ha fatto Pietro, bisogna essere affascinati da Gesù: bisogna vedere e ascoltare.
Oggi, Gesù affascina ancora? Quali maestri la gente ascolta?
Oggi Gesù vuole avere un posto sulla nostra barca, cioè nella nostra vita e per mezzo di noi vuol parlare alla
gente di questo momento storico.