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Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

17 AGOSTO 2003
XX DOMENICA ORDINARIA (Gv 6,51-58)

S.Settimio

"Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo ".

Gesù, dopo aver parlato del Pane disceso dal Cielo, passa al dono della Carne. Egli è l’Agnello che si dona come cibo. L’uomo si realizza attraverso la carne umana di Gesù che ha in sé lo Spirito del Suo Amore.

Il dono dell’Amore di Dio si rende concreto, storico, attraverso l’umanità di Gesù. Da Gesù l’Amore di Dio passa nel cuore di ogni uomo che lo accoglie.

Gesù non è solo luogo dove Dio Padre si rende presente, ma è anche dono dell’Amore del Padre per tutti gli uomini. Con Gesù e per mezzo di Lui il Padre instaura con l’uomo un rapporto di comunione vitale.

Dio Padre vuol vivere con l’uomo per dargli la Sua condizione divina. Dio non è nell’aldilà, ma è presente nell’uomo per mezzo di Gesù. Il Padre entra nel campo dell’esperienza umana e vi entra con la vita di Gesù.

Gesù dona la Sua carne perché il mondo viva. "Dio manifestò il Suo Amore per il mondo in modo tale da giungere a dare il Suo Figlio unico, affinché tutti coloro che gli danno la loro adesione abbiano la vita definitiva e nessuno perisca" (Gv.3,16).

"Come può costui darci da mangiare la sua carne? ".

Gli ascoltatori di Gesù non comprendono il Suo linguaggio: come è possibile mangiare la Sua carne?

Gesù non è solo Pane che dona la sapienza e la dottrina per vivere con onestà, ma è realtà umana che possiede pienezza di Spirito. Gli ascoltatori non comprendono che cosa significhi mangiare la Sua carne e cercano una spiegazione e non la trovano. "Gesù donerà la Sua carne morendo. La separazione della carne e del sangue esprime la Sua morte.

Quando la Sua carne e il Suo sangue saranno separati dalla violenza dell’odio, si vedrà la vita che è in Lui: Amore".

(da J.Mateos/J.Barreto)

 


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