10 AGOSTO 2003
XIX DOMENICA ORDINARIA (Gv 6,41-51)
S.Lorenzo
"Io sono il pane vivo disceso dal cielo ".
Quelli che
ascoltano Gesù non possono ammettere che Egli abbia un’origine divina. Gesù
insiste che Egli è il datore della vita definitiva in opposizione a quella
conferita dalla manna. Questa vita si trova nella sua condizione umana (carne)
della quale i suoi ascoltatori si scandalizzano.
Gesù è Colui che dona la vita con
Gli avversari dicono che Egli è un Uomo di carne ed ossa e sta usurpando
il posto di Dio.
E’ l’umanità di
Gesù la pietra dello scandalo. La presenza dello Spirito nella carne di Gesù fa
di Lui la presenza di Dio in terra. La divinità si
trova proprio in questa carne, espressione della Sua origine umana. Gli
ascoltatori di Gesù separano Dio dall’Uomo-Gesù e non credono nel Suo amore
generoso e gratuito. E’ un amore che dona a tutti.
I giudei, fedeli
alla legge, non conoscono un Dio vicino. Gesù è il Dio vicino all’uomo; ma, per
avvicinarsi a Gesù, è necessario lasciarsi attrarre dal Padre. Gli ebrei, però,
non si lasciano attrarre e non riconoscono che Dio è Padre che agisce sempre a
favore dell’uomo. Il Padre spinge tutti verso Gesù perché Gesù è il Suo dono,
espressione del Suo Amore per tutti gli uomini.
L’attività di Gesù
a favore degli oppressi è l’unico criterio per capire chi Egli è e qual’è
"Io
lo risusciterò nell’ultimo giorno ".
Non vi è altra
Risurrezione che quella data da Lui e inclusa nella vita che Egli comunica.
Egli è l’Uomo
che dispone della vita e la dona con amore e
l’uomo si realizza con l’amore di Cristo accolto nel cuore e ridonato ai
fratelli.
(da J.Mateos/J.Barreto)