27 LUGLIO 2003
XVII DOMENICA ORDINARIA (Gv 6,1-15)
S.Celestino
"C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due
pesci".
Con la
condivisione dei pani, Gesù manifesta
Quando c’è la condivisione sincera, il pane non manca a
nessuno.
La
nostra Madre Chiesa ha il compito
di rendere visibile la generosità di Gesù attraverso la generosità dei Suoi
figli.
La folla, vedendo
che Gesù comunica vita ai deboli, ha nel cuore la speranza che Egli la
comunichi a tutti: vita più umana.
Quelli
che accorrono a Lui sono economicamente e socialmente deboli. Essi comprendono che Gesù li può aiutare ad uscire
dalla loro miseria. Seguono Gesù, non solo perché hanno bisogno della
guarigione fisica, ma hanno anche nel cuore una speranza nuova. Tutti vanno a
Lui spontaneamente.
Colui
che ha in sé la vita e la promette
e ne dispone, si preoccupa di tutto ciò che è necessario per vivere. Gesù,
per sfamare la folla, si serve di un ragazzino che dona tutto quello che
possiede. Il poco pane lo dona. Gesù non si sostituisce al ragazzo, ma chiede la sua
collaborazione. Il ragazzo è simbolo della Chiesa che ha pochi mezzi per
sfamare la gente.
"La comunità
di Gesù si presenta quindi davanti al mondo come un gruppo socialmente umile,
senza alcuna pretesa di potere, né di dominio, dedito al servizio degli
uomini".
"Fateli
sedere ".
Gesù ordina che
tutti siano adagiati sull’erba come uomini liberi (al tempo di Gesù gli
uomini liberi mangiavano adagiati). I discepoli devono dare a tutti gli uomini la coscienza della loro dignità.
Nel luogo dove si
trova Gesù, risplende la gloria di Dio, cioè il Suo
Amore.
Gesù è Colui che manifesta la bontà di Dio tra gli uomini. Solo
l’Amore di Gesù accolto e ridonato conduce l’uomo allo sviluppo pieno. Gesù
solo rende l’uomo pienamente libero e adulto.
(da J.Mateos/F.Camacho)