13 LUGLIO 2003
XV DOMENICA ORDINARIA (Mc 6,7-13)
S.Enrico
"Gesù
chiamò i dodici e incominciò a mandarli a due a due ".
Gesù invia i Suoi
discepoli a due a due per i villaggi vicini perché comunichino a tutti il Suo messaggio di vita. Essi sono chiamati per
servire tutti senza pregiudizi; devono testimoniare quale sia l’attività di
Gesù. Non devono predicare o proclamare il messaggio, ma viverlo. Devono
esortare gli uomini a cambiare vita; devono avere con tutti
un rapporto sincero senza differenze.
Attraverso il
contatto umano devono donare l’amore di Gesù agli
uomini di ogni luogo e cultura. Non devono chiudersi in se stessi, ma devono essere aperti al servizio di tutti. Devono cioè portare ad ogni persona, senza pretese di superiorità,
il messaggio di Gesù.
Gesù invia i Suoi
discepoli a tutti senza pretese di alcun tipo. Per il
viaggio, infatti, non devono avere nulla. Non devono essere autosufficienti, ma
devono dipendere dalla bontà degli altri. Devono avere
fiducia di tutti. Vanno sprovvisti di tutto per la fiducia
negli altri. Essi devono constatare l’esistenza di persone accoglienti al di là di ogni religione e devono accettare ciò che
offrono loro.
L’accoglienza dei
poveri è la prova dell’amore disinteressato. Attraverso la condotta dei poveri devono capire qual è il messaggio di Gesù: uguaglianza,
fraternità, solidarietà fra tutti gli uomini, al di là delle defferenze
culturali e religiose. I discepoli devono capire che Dio vuole portare alla
pienezza di vita ogni persona senza distinzione. Dio è Padre dell’umanità
intera e il Suo amore deve essere trasmesso a tutti gli uomini.
"Se non vi ascolteranno, andatevene ".
Il messaggio di
Gesù va proposto con amore, ma mai imposto.
I discepoli non
devono imporre la loro presenza, ma devono rispettare
la libertà degli altri e non devono polemizzare con chi li rifiuta.
Il messaggio di
Gesù è per il bene dell’uomo, ma chi lo rifiuta si allontana dall’amore di Dio
e va verso la rovina.
(da J.Mateos/F.Camacho)