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Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

06 LUGLIO 2003
XIV DOMENICA ORDINARIA (Mc 6,1-6)

S.Maria Goretti

"Che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere? ".

Gesù ha terminato la Sua predicazione in Galilea. Ha annunciato una Nuova Alleanza basata sulla libertà e sull’Amore. Ha esposto in parabole il segreto del Regno di Dio. Ha offerto una nuova vita agli oppressi.

Molti hanno aderito alla Sua persona, ma non hanno aderito ancora al Suo messaggio.

L’insegnamento di Gesù impressiona l’uditorio.

E’ un sapere nuovo, la sua novità rende sospetta la sua origine.

L’insegnamento di Gesù nella Sua terra non produce l’effetto prodotto a Cafarnao: Gesù perde prestigio.

Il popolo sa che Gesù non è un rabbino, né ha frequentato alcuna scuola che lo abbia abilitato all’insegnamento. Non è un intellettuale né ha fatto studi ufficiali. Tutti pensano che la dottrina di Dio si studia nelle scuole rabbiniche. Gesù non le ha frequentate. Egli è solo un artigiano, non offre alcuna garanzia. Tutti conoscono il suo mestiere, la sua madre. E’ figlio di Maria. Gesù viene identificato in base alla relazione con la madre e non con il padre, come era uso fare. L’appellativo di figlio, non solo implica la generazione, ma anche la somiglianza con il padre. Gesù non segue l’insegnamento del padre, cioè quello della tradizione della sua famiglia, che è simile a quella degli ascoltatori. Tutti si scandalizzano perché Gesù osa sfidare il centro dell’istituzione religiosa, mettendo in discussione la dottrina e gli ideali.

"Un profeta non è disprezzato che nella sua casa ".

Gesù si definisce profeta. Egli parla e agisce in nome di Dio che lo ha incaricato a comunicare un messaggio nuovo. Il Suo messaggio non dipende dal sapere umano, ma proviene da Dio.

Egli deve rivelare la grandezza dell’Amore di Dio per gli uomini. Gli uomini, però, si dimostrano ostili alla persona e all’opera di Gesù.

Gesù non può far nulla. Il rifiuto dell’uomo blocca l’efficacia dell’amore di Dio. (da J.Mateos/F.Camcho)

 


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