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Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

29 GIUGNO 2003
SS.PIETRO E PAOLO (Mt 16, 13-19)
"Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente".

Gesù parla con i discepoli perché non apprendano l’insegnamento e lo stile dei farisei. Allora li porta in disparte in terra pagana, cioè nella regione di Cesarea di Filippo e là domanda loro: "Gli uomini, che cosa dicono del Figlio dell’Uomo?"

"Figlio dell’Uomo" non è un attributo solo di Gesù che ha la pienezza dello Spirito, ma è anche un attributo di tutti quelli che gli danno adesione sincera e diventano come Lui colmi del Suo Spirito di Amore.

"Gli uomini" sono coloro che non danno adesione a Gesù e non hanno nel cuore il Suo Spirito di Amore.

Alla domanda di Gesù i discepoli rispondono ciò che pensano "gli uomini".

Alcuni dicono che Egli sia Giovanni Battista, l’uomo ingiustamente assassinato e che Dio ha risuscitato dai morti.

Altri pensano che sia Elia, il profeta che deve preparare la strada al Messia.

Altri dicono Geremia: la tradizione dice che egli sia stato trasformato in pietra mentre veniva lapidato, quindi sottratto alla morte.

Altri dicono il profeta simile a Mosè che deve venire.

Tutti questi personaggi sono del passato. Ad essi è sconosciuta la novità portata da Gesù.

·  ·  ·  ·  Gesù è Amore che si dona.

Gesù si rivolge ai discepoli e dice loro: "Voi, chi dite che io sia? ". Pietro risponde: "Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivificante, cioè colui che trasmette la vita". Pietro, illuminato da Dio, riconosce Gesù Messia che offre la vita con amore. Gesù non è figlio di Davide che conquista il regno con la forza spargendo sangue, ma è Figlio di Dio che conquista il Regno donando la vita con amore. Gesù non toglie la vita, ma la dona.

Gesù chiama Pietro beato perché è la pietra adatta per costruire la comunità sulla roccia che è Gesù. Tutti quelli che riconoscono Gesù Figlio del Dio vivente sono pietre vive per costruire la Sua Chiesa.

"Le porte degli inferi non prevarranno contro di essa ".

La comunità, che riconosce Gesù come forza vivificante, vive. La morte non ha nessun potere su di essa. Pietro ha anche le chiavi, non per aprire e chiudere, ma per legare e sciogliere, ha cioè l’autorità di interpretare lungo il corso dei secoli l’insegnamento nuovo di Gesù.

 


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