22 GIUGNO 2003
SS.CORPO E SANGUE DI CRISTO
(Mc 14, 12-16.22-26)
"Prese il pane
e, pronunciata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro dicendo: questo è il
mio corpo".
Gesù, nel
Cenacolo, celebra con i Suoi discepoli
Gesù sostituisce
l’antica alleanza fatta di leggi da osservare.
Egli prende il
pane, lo spezza e lo distribuisce ai discepoli. Egli si identifica
con questo pane dicendo: "Questo è il mio corpo". Questo
- dice Gesù - sono io.
Il corpo si identifica con la persona. Con Gesù si va a Dio, non
accogliendo la legge di Mosè, ma mediante il pane donato da Gesù.
L’uomo mangia il
Pane di Gesù e diventa simile a Lui. Assimila
Gesù prende il
pane e benedice. Egli benedice Dio e riconosce nel Creatore l’origine del pane.
Egli svincola il pane dal possesso dell’uomo e ne fa dono a tutti gli uomini.
Egli mette il Suo pane a disposizione di tutti, perché tutti diventino
come Lui.
Egli
dona Sé stesso come Pane
perché quanti ne mangiano si facciano pane per gli altri.
Chi accetta il pane di Gesù
deve condividere il pane con i fratelli.
Chi
si fa pane per gli altri
rende
possibile la condivisione dei pani per tutti.
"Prese
il calice e rese grazie e lo diede loro
e ne bevvero tutti.
E disse: questo è il mio sangue versato per molti ".
Il sangue, nel
mondo ebraico, è la vita. Nel calice c’è la vita di Gesù che viene
donata. Chi beve il Suo sangue entra nella vita intima di Gesù e l’uomo diventa
Figlio di Dio come Gesù è Figlio. Chi mangia il corpo
di Gesù gli dà adesione; chi beve il Suo sangue accetta
che questa adesione continui nella fedeltà fino al dono della vita.