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Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

15 GIUNGNO 2003
SS. TRINITA'(Mt 28, 16-20)

"Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano ".

"Il Vangelo di Matteo si conclude con un quadro di grande solennità.

Tre sono i temi principali che sottolinea:

  •  
  • la potestà universale del Figlio dell’Uomo;
  •  
  • l’universalità della missione;
  •  
  • la presenza del Signore Risorto nella comunità missionaria.

Questo quadro che conclude l’intero cammino di Gesù non ha interesse cristologico, ma ecclesiale. Infatti l’apparizione di Gesù è raccontata di sfuggita: e vedutolo.

All’Evangelista non interessa più convincere della realtà della Risurrezione (lo ha già fatto), bensì mostrare le conseguenze che dalla Risurrezione derivano per la fede.

Dalla Risurrezione scaturisce la missione.

L’atteggiamento dei discepoli esprime la fede, ma una fede che rimane mescolata al dubbio, che è il compagno inseparabile della fede itinerante. Fede ed esitazione sembrerebbero realtà contrapposte: o c’è una cosa o c’è l’altra, ma non è sempre così: fede ed esitazione possono coesistere. E’ consolante sapere che Gesù affida la missione anche a uomini esitanti" (B. Maggioni).

"Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra.

Andate in tutto il mondo ".

"Gesù è il Signore del mondo e della storia e di ogni uomo. E questa è la radice da cui scaturisce l’universalità della missione.

Gesù è il Signore di tutti e di tutto; perciò deve essere annunciato a tutti e dappertutto. E’ giusto che la Sua Signoria venga annunciata e riconosciuta perché si tratta di una Signoria nell’ordine del servizio e dell’amore, non del dominio" (B. Maggioni).

Il cristiano di ogni tempo si deve impegnare a realizzare il progetto di amore di Gesù. E’ un compito difficile, ma Gesù resta sempre accanto al Suo discepolo.

Egli "cammina sulle strade con i Suoi missionari".

 


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