15 DICEMBRE 2002
III DOMENICA DI AVVENTO (Gv 1,5-8.19-28)
"EGLI NON
ERA
La terza domenica di Avvento presenta Giovanni Battista, il testimone della
Luce: Gesù. Egli è il messaggero inviato da Dio per
preparare il popolo ebreo ad accogliere il Messia. Ha il compito di indicare la
luce vera.
Egli si trova nel
deserto, "luogo sterile e disabitato, separato dalla civiltà e dalla vita
sociale", ma "simbolo della fedeltà d’Israele a Dio". Esorta
tutti perché abbiano a credere al Messia per mezzo di lui. Tutti si devono
convertire per accogliere il Messia.
"L’intera
società è responsabile dell’ingiustizia che esiste in essa
e che deve emendare. Il Signore che viene potrà raggiungere il Suo obiettivo se
gli ascoltatori rispondono alla chiamata di colui che
grida: "preparate il cammino del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. La salvezza non è compito solo di Dio né tanto meno del
messaggero, ma tutti devono mettere la loro parte" (J. Mateos/
F. Camacho).
Giovanni Battista
va al di là del Giordano per preparare il popolo
"fuori delle strutture sociali sia politiche che religiose" del suo
tempo. Egli chiama tutti al Battesimo di penitenza; immerge nell’acqua tutti coloro che si riconoscono peccatori e vogliono cambiare
vita.
Il passato
peccaminoso deve essere seppellito per iniziare una vita diversa. Dio
perdona, ma il Suo perdono passa attraverso il fratello. "Non c’è amicizia
con Dio, senza amicizia con l’uomo". Chi
opprime il fratello con le ingiustizie non ottiene il
perdono da Dio.
"Preparate
la via del Signore".
Il profeta esorta
a cambiare vita per accogliere il Signore. Si accoglie il Signore
quando il Suo Amore entra dentro di noi.
L’amore di Dio
accolto crea l’uomo nuovo che porta il cambiamento nella società. L’amore di
Dio va accolto e ridonato. L’amore di Dio accolto nel cuore rende lieta la
vita. "State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa
rendete grazie; questa infatti è la volontà di Dio
in Cristo Gesù verso di voi… Esaminate ogni cosa,
tenete ciò che è buono, astenetevi da ogni specie di male" (1^ Tessalonicesi).