20 OTTOBRE 2002
XXIX
DOMENICA ORDINARIA (Mt22,15-21)
S. Artemio
"E' LECITO O NO PAGARE IL TRIBUTO A CESARE?"
Gesù è nel tempio
ad insegnare. Il Suo insegnamento non è conforme a quello degli scribi e dei
farisei. E' un insegnamento nuovo fatto con autorità che attira ed entusiasma
la gente. Gli scribi e i farisei sono in difficoltà, non sono più seguiti. Che fare? Bisogna colpire quest'uomo. Allora tengono
consiglio per stabilire una strategia comune per colpire Gesù nei Suoi
discorsi. Si uniscono erodiani e farisei. Gli erodiani sono coloro
che collaborano con il potere romano ed accettano di pagare il tributo a
Cesare. I farisei, invece, detestano la dominazione romana e pagano mal
volentieri le tasse allo straniero.
I farisei e gli
erodiani si rivolgono a Gesù con un linguaggio ossequiente. Elogiano
Secondo la legge l'ebreo, che riconosce Dio come Signore, deve pagare
la tassa all'imperatore romano, sì o no? La domanda è ben congegnata. Qualunque
sia la risposta Gesù finisce per essere condannato. Se
è favorevole al pagamento della tassa va contro la
legge d'Israele e delude quelli che lo considerano liberatore. Se dice che non bisogna pagare il tributo viene considerato un
ribelle, un sovvertitore dell'ordine pubblico.
Gesù non si lascia
intimorire, ma attacca i farisei e gli erodiani con una potente accusa: "Tentatori,
ipocriti, malvagi". Poi chiede loro la moneta del tributo. Essi subito
tirano fuori dalle tasche la moneta con l'immagine e
l'iscrizione di Cesare. E' la moneta con la quale fanno i loro affari. I
farisei portano la moneta straniera nell'area del tempio dove non poteva
entrare nessun oggetto pagano per la sacralità del
luogo. Essi stanno profanando il luogo sacro del tempio portando il denaro
straniero nelle loro tasche. Gesù dice loro:
"Restituite
a Cesare quello che è di Cesare
e a Dio quello che è di Dio".
Gesù non dice
di pagare, ma di restituire a Cesare il suo denaro. Gesù non riconosce nessuna autorità
a Cesare e riafferma che l'unico Signore è Dio e a Lui solo bisogna restituire
ciò che gli è proprio: