09 GIUGNO 2002
X
DOMENICA ORDINARIA(Mt )
S. Efrem
"GESU', PASSANDO, VIDE UN UOMO, CHIAMATO MATTEO, SEDUTO AL
BANCO DELLE IMPOSTE E GLI DISSE: SEGUIMI. EGLI SI ALZO' E LO SEGUI' ".
"Ad ogni
persona che incontra, Gesù trasmette una nuova energia vitale: lo Spirito, la
stessa forza del Dio vivente, che rende l'uomo capace di liberarsi del passato di peccato. E' il caso della chiamata di Matteo".
"A Cafarnao,
importante posto di frontiera nella strada che congiungeva la Galilea
con Damasco, esistevano le barriere doganali per il pagamento del dazio. In
questa regione il tetrarca Erode Antipa aveva dato in
appalto la riscossione delle imposte ai pubblicani (esattori delle tasse). Chi
offriva la somma più alta otteneva l'appalto del posto
di dogana. In caso di maggiori entrate, il guadagno finiva nelle tasche
dell'esattore, ma altrettanto, se le entrate erano minori, la differenza doveva
essere versata dal pubblicano. Questo sistema faceva sì che, pur essendo le
tariffe dei dazi fissate per legge, gli esattori applicavano i prezzi che
volevano: per questo, dalla gente erano considerati ladri legalizzati. Odiati
dalla popolazione, si credeva che per i pubblicani la salvezza fosse
impossibile. Infatti secondo la legge, per ottenere il
perdono, gli esattori avrebbero dovuto restituire quello che avevano rubato più
un quinto (Lv. 5, 20-26). Data la difficoltà di restituire il denaro a tutti
quelli che erano stati imbrogliati, i pubblicani erano considerati i peccatori
per eccellenza ed erano privati dei diritti civili e politici: equiparati ai
pastori e agli schiavi, persino la loro testimonianza non era ritenuta valida.
Non si poteva ricevere elemosina proveniente dalla loro cassa".
"Nel Vangelo
di Matteo i pubblicani sempre sono associati alle altre categorie di persone
ritenute impure". "Il Salvatore (Gesù), anziché rivolgere
all'escluso dalla salvezza parole di rimprovero per la sua attività
peccaminosa, lo invita a seguirlo".
"Seguimi".
"La
chiamata del Signore non si deve ai meriti del pubblicano, ma è un regalo
gratuito della misericordia di Dio.
Non è necessario
che il peccatore si purifichi per essere degno di accogliere il Signore, ma
l'accoglienza di Gesù, il Dio con noi, lo renderà puro. Gesù è il Dio che si
offre al peccatore per restituirgli pienezza di vita" (A. Maggi).