03 MARZO 2002
III
DOMENICA DI QUARESIMA (Gv 4,5-42)
S. Marino
"SE TU CONOSCESSI IL DONO DI DIO E
CHI E' COLUI CHE TI DICE: DAMMI DA BERE, TU STESSA GLIENE AVRESTI
CHIESTO".
Riconosce
Gesù "più grande del padre Giacobbe", lo riconosce "profeta", "Messia"
e alla fine "Salvatore del mondo".
Chi
accoglie Gesù è avvinto dal Suo amore.
"Era
circa l'ora sesta". Gesù, stanco per il viaggio, siede sulla fonte
di Giacobbe. Arriva una donna samaritana e Gesù le chiede
dell'acqua, segno di solidarietà umana.
Donare acqua è
segno di accoglienza e di ospitalità.
Gesù, un giorno,
chiederà dell'acqua: "Ho sete!". "Era l'ora sesta".
L'acqua gli sarà
negata. Chiede amore, ma riceve odio.
Gesù, chiedendo
dell'acqua alla samaritana, si presenta come un uomo bisognoso. La donna si
stupisce che un giudeo chieda da bere ad una donna samaritana. "Gesù le
risponde: se tu conoscessi il dono di Dio...".
Gesù che parla è
il dono di Dio che deve essere accolto. Egli è Amore, sorgente di vita. Solo
Gesù è acqua perenne, sempre disponibile. Egli solo realizza l'uomo con il Suo
Spirito di amore. Il Suo Spirito fa
nascere nell'uomo una creatura nuova, una vita nuova che mette l'uomo in
comunione con Dio Padre. Questo piccolo uomo, creato a
immagine e somiglianza divina, viene trasformato ad immagine di Cristo;
acquista saggezza, arte del viver bene e porta l'amore
di Gesù agli altri.
"Il
Padre cerca quelli che lo adorano in spirito e verità".
Lo Spirito è la
realtà divina che ama. Lo Spirito è la potenza del Suo amore. Chi vuole amare Dio e rendergli culto lo deve adorare in amore e
verità.
Dio è Amore vero
perché è Amore fedele.
Chi gli vuole
rendere culto deve accogliere questo amore fedele e
dirigerlo verso gli altri. L'omaggio che il Padre chiede è quello di
accogliere il Suo amore nella vita e con Lui e come Lui portare questa forza di amore nel cuore di altre persone.