|
IL LABORATORIO DI FORMAZIONE ai MINISTERI LAICALI (Estratti
da discorsi di presentazione, settembre-ottobre 2000) Perche? E’ sempre più necessario FORMARE i laici: per la
loro vita interiore spirituale e di fede, ma soprattutto per la loro attività
di “apostolato” che non è altro che la testimonianza quotidiana e l’una o
l’altra delle mille possibili forme di impegno nella attività pastorale della
comunità, che con linguaggio tecnico si chiamano “ministeri laicali” : -
laicali perché specifici dei fedeli
laici (per distinguerli dagli impegni tipici dei preti che rimangono di loro
esclusiva competenza) -
ministeri perché sono veri e propri
servizi alla comunità che devono sempre più essere riconosciuti e considerati
“incarichi” dati dalla autorità per il bene comune. In futuro si prevede un maggior numero di fedeli
laici impegnati nelle mille possibili attività e questo suggerisce di
organizzare meglio questi servizi, di renderli più espliciti, riconosciuti e
formalizzati, ma soprattutto di FORMARE queste persone per metterle in grado di
svolgere il loro compito in modo più consapevole e più adeguato alle mutate
condizioni della comunità cristiana e della società. Come? Il periodo da settembre a Natale 2000 servirà di
ORIENTAMENTO : ciascuno sarà invitato a riflettere sulle caratteristiche che
deve avere chi si impegnerà in futuro in questi ministeri e saranno presentati
la metodologia e i contenuti del lavoro futuro che si articolerà in moduli di
specializzazione (catechistico, liturgico, aggregativo e missionario,
caritativo, amministrativo, di valorizzazione dei beni, ecc.). Dopo questa prima fase di orientamento sarà
ciascuno, con maggior cognizione di causa, a decidere se e in che forma
proseguire la partecipazione per l’approfondimento delle problematiche
connesse alle attività dei singoli settori in relazione ai moduli specifici che
nel frattempo saranno stati illustrati. Quali
obiettivi? 1.
Promuovere in tutti i membri della comunità ecclesiale (preti e laici)
il “senso della consapevole
partecipazione e di una progressiva condivisione degli oneri conseguenti dal
battesimo, secondo la parola dell’Apostolo “Portate gli uni i pesi degli
altri, e così realizzerete appieno la legge di Cristo” (Gal 6,2)” (Mons.
Nonis , Vescovo di Vicenza) E
pertanto si cercherà di sperimentare : -
un cammino di fede che si apra alla risposta personale alla vocazione al
servizio ministeriale -
uno stile di vita comunitaria che presti continua attenzione alla azione
dello Spirito Santo nelle persone, che abbia cura delle relazioni
interpersonali, che offra spazi effettivi di partecipazione e sia aperto alla
missione
2.
mettere in grado tutti di esprimere una
reale partecipazione alle scelte pastorali della comunità E
pertanto si cercherà di sperimentare : -
lo sviluppo di forme concrete di corresponsabilità : la condivisione del
discernimento dei modi nuovi di amministrare i sacramenti e gestire la attività
pastorale - partecipazione consapevole alla loro realizzazione nella comunione fra laici e sacerdoti
3.
individuare e studiare i problemi
connessi alla nascita e alla realizzazione delle specifiche forme di servizio
che sono riconducibili alla ministerialità laicale nella nostra zona E
pertanto si cercherà di : -
prendere coscienza dei problemi connessi alle diverse forme di attività
specifica : quali attitudini di richiedono, quali competenze operative occorre
acquisire; quali sono le caratteristiche proprie dello specifico ministero
assunto, sia esso di animazione liturgica, caritativa, catechistica o di altro
genere -
proporre soluzioni concrete di riconoscimento da parte della comunità e
dell’autorità (vescovo – parroco) Come
orientarsi? Il
periodo da settembre a Natale 2000 servirà da ORIENTAMENTO: ciascuno sarà
invitato a riflettere sulle caratteristiche che deve avere chi si impegnerà in
futuro in questi ministeri e saranno presentati la metodologia e i contenuti del
lavoro futuro che si articolerà in “Moduli” di specializzazione (clicca qui
per andare al “MODULO A”):
catechistico, liturgico, aggregativo e missionario, caritativo, amministrativo,
di valorizzazione dei beni, ecc.). Dopo questa prima fase
di orientamento sarà ciascuno, con maggiore cognizione di causa, a decidere se
e in che forma proseguire la partecipazione per l’approfondimento delle
problematiche connesse alle attività dei singoli settori in relazione ai moduli
specifici che nel frattempo saranno illustrati.
Buon
lavoro a tutti! Don
Luigi Guerrini, Arciprete
|
|