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Introduzione
alla Lettera apostolica di Giovanni Paolo II, 6
gennaio 2001
“Novo
millennio ineunte” Al
termine del Grande Giubileo dell’anno duemila
Scopo
della lettera:
Continuare il grande Giubileo del 2000 nella vita di tutti i giorni.
Durante il Giubileo ci siamo come “sgranchite le nostre gambe”, dice il
Papa. E’ adesso che possiamo correre verso i fratelli per portare loro il
grande annuncio “abbiamo visto il Signore”. Infatti, cos’è stato il
Giubileo se non un incontro con Cristo? Allora noi abbiamo visto Gesù! Non
possiamo più guardare da un’altra parte: siamo stati come calamitati dal suo
sguardo. E’ finita allora solo la celebrazione del Giubileo, ma si apre la
fase in cui siamo chiamati a vivere il Giubileo, cioè quello che l’incontro
con Cristo ha prodotto in noi. Possiamo farlo solo continuando a guardare il suo
volto nella vita di tutti i giorni. Una
pedagogia educativa:
Se accettiamo l’invito del Papa e proseguiamo nella lettura, ci
accorgiamo che ci prende per mano per aprirci al mistero dell’amore di Dio e
farci rivivere le emozioni, i sentimenti e le esperienze stesse di Gesù
in modo che il nostro sguardo diventi capace di restare fisso su di Lui,
di vedere la sua luce, di provare così la profonda gioia di chi contempla il
suo volto. Schema:
un trittico:
Lo
sguardo su Gesù è il segreto della poesia del Papa e l’anima di tutta la
lettera che è costruita, quasi dipinta come una pala d’altare a forma di
trittico. -
Al centro c’è l’icona del
volto di Cristo che è lo stesso ieri, oggi e sempre (cap II) -
Il 1° lato del trittico è costituito dalla memoria del Passato:
l’incontro con Cristo nel Grande Giubileo, cosa ha significato per me per la
Chiesa per il mondo?(Cap I) -
nel 2° lato c’è il futuro che ci attende: Ripartiamo da Cristo
con nuovo slancio per essere testimoni del suo amore (Capitolo III e IV). Indice
dei capitoli: I. L’incontro con Cristo, eredità del Grande Giubilei II. Un volto da contemplare III.
Ripartire da Cristo IV.
Testimoni dell’amore Conclusione:
Duc in altum! (il
testo completo è disponibile cliccando sul titolo o in Banca dati) Introduzione
a “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia” 29
giugno 2001 Orientamenti
pastorali dell’Episcopato italiano per
il primo decennio del 2000 I
Vescovi italiani nel documento COMUNICARE IL VANGELO IN UN MONDO CHE CAMBIA
chiedono ai cristiani di mettersi al servizio della gioia e della speranza di
ogni uomo per condividere ciò che hanno ricevuto (nn.1-9). Per questo
riflettono dapprima su Gesù Cristo, fonte della gioia e della speranza
cristiana (nn.10-31), e si
interrogano poi su come entrare in ascolto della cultura del nostro mondo e come
entrare in dialogo con gli uomini e le donne che vi abitano (nn.32-62). Individuano
così i vari sentieri che gli uomini percorrono nella loro esistenza, che
possono intrecciarsi e unirsi fra di loro nella misura in cui ognuno di noi è
disponibile ad addentrarsi in essi e a mettersi in ascolto dell’altro.
E’
un invito a rinnovare la comunità e rafforzare la comunione tra Chiese,
intercettando le domande di senso di ogni uomo. Fra
le priorità indicate, la famiglia, i giovani, il mondo delle comunicazioni
sociali. E ancora, indicazioni sul rapporto con la cultura contemporanea,
insieme ad analisi sui diversi campi della vita ecclesiale. Il
filo conduttore è la certezza che il Vangelo è comunicabile. “Attraverso
l’incarnazione di suo Figlio”, scrive il presidente della CEI, il Card.
Camillo Ruini, nella presentazione del documento, “Dio ha deposto nel grembo
della Chiesa il seme di una speranza che non delude. E così ci ha resi capaci
di ravvivare la speranza di ogni uomo. E ciò che, umilmente e senza
tentennamenti, vogliamo fare nel prossimo futuro”. Indice
dei Capitoli Presentazione Introduzione Capitolo
Primo: LO SGUARDO
FISSO SU GESÙ, L’INVIATO DEL PADRE Capitolo
Secondo: LA CHIESA
A SERVIZIO DELLA MISSIONE DI CRISTO Conclusione:
UNA VITA DI
COMUNIONE Appendice:
(il testo completo è
disponibile cliccando sul titolo o in Banca dati) |
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